Anche la promessa di privacy ha la sua icona

Il simbolo della riservatezza si chiama "Power i" ed ha la forma di una piccola "i" bianca cerchiata in campo azzurro.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-02-2010]

ipy

Non è ancora uno standard, ma solo una proposta, partorita dal Future of Privacy Forum che l'ha elaborata mettendo a confronto le proprie soluzioni con quelle di altri gruppi analoghi, tesi a richiamare l'attenzione degli utenti del web all'uso (e ai pericoli) connessi alle pagine pubblicitarie online.

Non che il targeting comportamentale sia di per sé un male; anzi, l'abitudine di studiare le abitudini e le preferenze di chi accede ai siti potrebbe essere senz'altro utile a far risparmiare inutili fatiche, indirizzando direttamente l'utenza sulle pagine su cui si sofferma più frequentemente.

Tuttavia è una tecnica sottostante al marketing che avrebbe una sua logica nei confronti di chi consulti occasionalmente la grande rete senza perdite tempo e tagliando i costi di connessione, mentre al contrario si basa proprio sull'"ascolto" e memorizzazione della gran massa delle pagine più viste dai singoli soggetti.

Perciò ogni tentativo che tenga conto delle sempre maggiori richieste di trasparenza nella navigazione sull'internet appare giustificato; e il progetto portato avanti tra l'altro da grosse realtà di advertising quali WPP e Ogilvy & Mather, tanto per citare i più noti, non potrà che diventare presto uno "stile" di riferimento.

In sostanza, invece di cercare di nascondere la presenza del behavioural targeting, l'icona cliccabile renderà possibile e trasparente il rinvio e l'approfondimento, con un minimo impegno grafico e di risorse, tanto che parecchie aziende di advertising online sembrano disposte ad inserirla nei propri siti già nei prossimi mesi.

Senza essere un'imposizione di legge, la presenza del segnalino azzurro dovrebbe concorrere a tranquillizzare i visitatori della trasparenza e della sostanziale innocuità delle pagine visitate.

I più accorti internauti del resto sono da tempo perfettamente edotti di come i vari motori di ricerca altro non siano che veri e propri "collettori" di notizie anche personali; e sul web come altrove occorre diffidare dalle utilità offerte gratuitamente, perché nessuno dà niente per niente.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (1)

maaaaaaaa? Dunque dovrebbe essere un omino che avrebbe una protuberanza che esce dal davanti per finire nel suo didietro.... :lol: :lol: :lol: Caio
2-2-2010 20:28

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