Cosa significa per l'utente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-02-2010]
Come noto, il principale problema che si pone con i Tpm è che le chiavi di accesso a questi Fritz Chip non vengono mai consegnate nelle mani del legittimo proprietario del computer. Questo può sembrare strano ma è necessario perché il Tpm deve proteggere anche i dati installati sul Pc dalle aziende che forniscono software e contenuti all'utente, oltre ai dati dell'utente stesso.
Di conseguenza, sullo stesso Pc e sullo stesso Tpm l'utente ha le sue chiavi e ogni fornitore ha le sue, diverse da quelle di chiunque altro. In questo modo ognuno può difendersi dagli sguardi indiscreti di qualunque altro utente dello stesso computer.
Questo però vuol dire che chi ha acquistato il Pc non ne ha il pieno controllo. Di fatto, l'utente non "possiede" più il suo Pc, nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto è autorizzato ad usufruirne solo in parte.
Tuttavia per ottenere questo risultato è necessario aprire sia il l'hosting device (il Pc) che il Tpm, rischiando seriamente di rendere inservibili l'uno e l'altro. Di conseguenza, questo crack non può realisticamente essere considerato una "soluzione" al problema dello scarso controllo dell'utente sul suo Pc.
Cosa ancora più interessante, il Tpm resta incrackato e incrackabile da remoto (via Internet) o via software. Per crackarlo resta necessario accedere fisicamente al Pc dell'utente e sventrarlo in una maniera talmente vistosa da non poter passare inosservata.
Questo vuol dire che l'utente finale può continuare ad usare il Tpm per proteggere i propri dati personali da sguardi indiscreti in modo molto efficace (anche se non assoluto).
1 - Il cracking del chip Fritz
2 - Come è fatto il crack
3 - Cosa significa per l'utente
4 - Cosa significa per le aziende
5 - Libertà e privacy
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