Come è fatto il crack.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-02-2010]
Tarnovski e la sua azienda si occupano in modo specifico di sicurezza dei chip e, come è loro abitudine, hanno sottoposto il Tpm a un attacco decisamente pesante e invasivo.
Hanno acquistato un Pc dotato di Tpm, lo hanno aperto e hanno smontato il Tpm. A questo punto, hanno rimosso i vari strati protettivi di resina epossidica e di altri materiali dal chip stesso usando vari prodotti chimici reperibili nei supermercati, tra cui un prodotto antiruggine.
Alla fine di questo trattamento, sono riusciti ad accedere al chip vero e proprio e ai suoi contatti elettrici. A questo punto hanno collegato ai contatti elettrici del chip una serie di sottilissimi aghi in modo da poter leggere i flussi di dati che scorrono all'interno dello stesso chip.
Si tratta quindi di un attacco decisamente distruttivo che può essere messo in atto solo se si può entrare in possesso del Pc e se non si è costretti a restituirlo al termine dell'attacco. Questa è una situazione che si verifica solo con Pc rubati o confiscati, per cui riguarda solo una frazione minima della popolazione.
Per esempio, la Polizia potrebbe usare questa tecnica per analizzare i laptop degli indagati, o i servizi segreti potrebbero usarla per accedere ai dati degli agenti avversari. Di certo, un marito geloso non potrebbe usare questa tecnica per accedere alla posta elettronica della moglie.
1 - Il cracking del chip Fritz
2 - Come è fatto il crack
3 - Cosa significa per l'utente
4 - Cosa significa per le aziende
5 - Libertà e privacy
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