La prima centrale eolica galleggiante

Installata lontano dalla costa, è più efficiente e non rovina il paesaggio.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-08-2010]

Statoil Hywind eolico galleggiante

Uno dei problemi più seri riguardo all'energia eolica è l'impatto ambientale delle turbine: sia che vengano posizionate a terra sia che si decida di installarle in mare, il paesaggio risulta compromesso, senza contare poi gli effetti sulle rotte migratorie degli uccelli.

Per risolvere questo problema l'azienda norvegese Statoil ha creato un prototipo di turbina eolica galleggiante (denominato Hywind), e dopo due anni di sperimentazione conclusasi con un pieno successo, al di là delle migliori aspettative, è pronta a creare il primo parco eolico flottante.

I vantaggi di questa tecnologia sono numerosi: utilizzare turbine galleggianti significa poter fare a meno dei piloni di ancoraggio e, dunque, non essere più limitati nell'installazione alla distanza massima di 70 metri dalla costa.

Gli impianti Hywind sono costituiti da un basamento cilindrico che svetta per 65 metri dalla superficie dell'acqua, mentre altri 100 metri si trovano in immersione; il tutto è agganciato sul fondale tramite tre robusti cavi.

Il peso totale di ogni elemento è di 138 tonnellate mentre i rotori hanno un diametro di 82 metri.

Tutto ciò permette di installare Hywind molto più lontano dalle cose, arrivando fino a zone dove la profondità è di 700 metri; in tal modo non solo la centrale eolica sarà nascosta alla vista, ma potrà essere posizionata in una zona dove il vento è più forte e costante.

Grazie all'interessamento della Scozia, Statoil sta studiando la zona per installare il primo parco eolico galleggiante, costituito da turbine dalla potenza unitaria di 2,3 MWatt; sono già stati individuati due siti adatti, uno al largo dell'isola di Lewis e uno nei pressi delle coste dell'Aberdeenshire.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 8)

@Danielix Le piattaforme petrolifere sono concepite per questo. esistono elettrodotti che attraversano spazi marini per chilometri con bassissime perdite (non quella generata da un turbogas :lol: ) come (tanto per fare un esempio italiano ma esistono tracciati molto più lunghi e difficili) quelli che collegano la Sardegna e la Corsica... Leggi tutto
6-2-2013 16:46

E le navi in transito? E le tempeste? E 1000 metri di cavo d'acciaio per tenerli ancorati al fondale?
6-2-2013 16:32

Già! Esistono le perdite di carico (corrente persa) tra la costa e loro. Inoltre le spese per mettere il cavo lunghissimo, la logistica e le particolarità per funzionare in mezzo ad un mare. Salvo le solite scuse (come giustamente dice OXO) propinate anche nell'articolo (ma in realtà sono scuse per le mazzette), rimane solo che in... Leggi tutto
25-8-2010 20:51

{Stefano}
Rendimento migliore... al lordo delle perdite sul cavo tra il generatore e la costa. 5-20 di questi mostri valgono una piccola turbogas a metano in cogenerazione. Forse va bene per alimentare le isole e le zone disagiate.....
25-8-2010 16:25

Sì, in particolare i pesci triocchiuti del Sig. Burns, si dice siano particolarmente sensibili... :twisted:
25-8-2010 14:54

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