Perfino Apple e Google si schierano al fianco di Microsoft. Una condanna definitiva potrebbe nuocere anche all'open source.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-12-2010]
Microsoft era stata accusata da i4i (società canadese che si occupa di soluzioni informatiche collaborative in campo industriale e amministrativo) di aver copiato la tecnologia XML utilizzata in Word e in altri programmi della suite da ufficio,
Il colosso di Redmond cerca con ogni mezzo di capovolgere una sentenza che sino a oggi l'ha vista soccombere per violazione di brevetto e condannata a versare alla querelante un risarcimento corrispondente a oltre 220 milioni di euro.
Non è tuttavia quello economico l'aspetto peggiore della controversia; infatti i4i pretende di inibire temporaneamente la commercializzazione di Office in USA e Canada, nonché la modifica del codice sorgente del programma contestato.
Infatti la situazione dei brevetti negli States è completamente anomala, tanto che sono sorte come funghi imprese finanziarie che acquistano brevetti senza però utilizzarli ma aspettando soltanto l'occasione buona per portare in tribunale gli incauti che invece hanno sfruttato e sviluppato l'idea originale.
Il problema pare sia fortemente sentito anche da chi realizza software in ambito open source, in quanto la legge americana piuttosto incoerentemente obbliga chi è citato per violazione di copyright a dimostrare che l'accusa è infondata.
Il giudizio definitivo si avrà nel corso del 2011 e sarà probabilmente una pietra miliare posta sul percorso dello sviluppo del software sia libero che commerciale nei prossimi anni.
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