I giovani disoccupati tunisini protestano organizzandosi su Facebook, gli hacker attaccano i siti del governo e le autorità arrestano il Partito Pirata.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-01-2011]
Lunedì 3 gennaio il sito web del governo tunisino, quelli di molti ministeri e della banca di stato erano inaccessibili: un gruppo di hacker rivendicato il sabotaggio contro la repressione poliziesca che sta colpendo, con durezza, le proteste dei giovani disoccupati.
Queste imponenti manifestazioni, indipendenti dalla debolissima se non inesistente opposizione politica, sono organizzate su Facebook, il social network a cui sono iscritti due milioni di tunisini su 10 milioni di abitanti totali.
Il governo ha già chiuso i più importanti gruppi di protesta su FB che aveva già tentato di mettere al bando in Tunisia nel 2008.
L'Agenzia Tunisina per Internet è accusata di acquisire illecitamente le password di accesso a Google e Facebook mentre Azyz Ammami, Slim Amamou e Slah Eddine Kchouk, studenti universitari e membri del Partito Pirata della Tunisia, sono stati arrestati e due di loro rilasciati solo domenica mattina.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
mda