Chi collabora deve promettere di non trafugare informazioni da Wikileaks. O pagare 14 milioni di euro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-05-2011]
C'è qualcosa che non torna in un leak (ossia una fuga di notizie) che colpisce Wikileaks.
New Statesman ha pubblicato un documento, sottratto a Wikileaks Limited, che ha tutto l'aspetto di un accordo di non divulgazione (non-disclosure agreement).
Tale accordo viene fatto sottoscrivere a chi collabora con Wikileaks, imponendo loro l'obbligo di non divulgare in proprio il materiale in possesso dell'organizzazione.
Wikileaks vieta insomma a chi lavora per lei di rivelare i documenti riservati di cui l'organizzazione è in possesso e che essa stessa vorrà pubblicare a proprio piacimento.
Finora l'organizzazione di Assange non ha mai venduto alcunché, ma il suo fondatore ha ventilato questa possibilità in passato.
C'è tuttavia un aspetto ancora più interessante: a chi firma l'accordo viene vietato di divulgarne il contenuto; anzi, è vietato proprio parlare della sua esistenza a chi non è parte di Wikileaks.
Secondo New Statesman, «Wikileaks prende molto seriamente l'aspetto commerciale della vendita delle 'proprie' informazioni: non ci sarebbe altra spiegazione a tali precise, onerose e inusuali norme».
Il sito continua: «Basandosi su ciò, diventa giusto vedere Wikileaks come nient'altro che un'impresa commerciale che cerca di proteggere e massimizzare i propri introiti vendendo le informazioni trafugate. Se è così, Wikileaks non è nient'altro che un business».
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