Berlusconi e Bernabè, la guerra delle Tv

La rinnovata vitalità di La7 è frutto di una precisa strategia di Bernabè per tutelare gli interessi di Telecom nella questione NGN. E il governo ne farà le spese.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-06-2011]

Franco Bernabč

Bernabè non ha mai creduto nell'avventura televisiva di La7: ha affermato, ancora di recente, che la televisione è periferica rispetto al business e che bisognerebbe trovare il modo di valorizzarla (traducendo: di venderla).

Da qui vengono i rumor di un interesse di De Benedetti (con in arrivo i soldi del rimborso CIR pagato da Berlusconi) a entrare come socio di maggioranza nella Tv di Telecom.

Ma se Bernabè vedesse positivamente il fatto di riuscire a disfarsi della sua Tv in perdita e incassare un po' di soldini, potrebbe accettare un socio così schierato politicamente?

Se Bernabè non è interessato alle Tv è comunque uno "tosto", un duro abituato a difendersi dalla politica e dai suoi colpi bassi: non per niente parla della sua esperienza al vertice dell'ENI (quando era ancora tutta dello Stato e controllata completamente dal governo) come di un Vietnam da cui è uscito vincitore.

Per questo motivo la sua nuova strategia - messa in atto dal suo stretto collaboratore e amico Giovanni Stella - di rilanciare il palinsesto di La7, puzza un po' di politica.

Tra l'altro, non andrebbe male nemmeno sotto il profilo imprenditoriale. Portare via alla Rai non solo Santoro - dopo aver inserito Mentana - ma Milena Gabanelli, Giovanni Floris, Fabio Fazio e magari anche il direttore di RaiTre Ruffilli, significherebbe mettere su (al di là di quanti davvero lasceranno Mamma Rai) un circo antiberlusconiano davvero temibile per il Cavaliere in caso di elezioni, sia nel caso che siano anticipate, sia che arrivino alla loro naturale scadenza.

Bernabè lo ha detto chiaro: non accetta che Telecom Italia subisca troppi vincoli nella realizzazione della nuova Rete a banda larga (la cosiddetta NGN), come per esempio l'obbligo di coordinarsi con gli altri gestori suoi concorrenti, e di concedergli l'unbundling come sta facendo per la rete tradizionale in rame.

Il governo Berlusconi, come afferma il ministro Romani, è forte anche di impegni che in passato Bernabè ha sottoscritto e ora sembra mettere in discussione.

Se Bernabè insisterà, allora potrebbe essere guerra: una guerra che strappi voti al Berlusconi premier e audience al Berlusconi azionista di Mediaset. E La7, da Tv in passivo, sta diventando e diventerà ancora di più una pistola carica puntata sul governo.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (5)

{Uno x tutti, tutti x un}
Forza e vai, che fotse si riesce a dare un calcione a Mediaset ed a Silvio.
14-6-2011 19:23

{sirietto}
Bernabè è solo un avvoltoio in guerra con altri avvoltoi. Gli avvoltoi se ne fregano delle persone (anche dei sostenitori) e le usano per i propri scopi, e se ne impippano anche dello sviluppo sociale perché sono interessati solo a potere e soldi.Se poi entra in campo anche De Benedetti, ne vedremo delle belle...E gli... Leggi tutto
14-6-2011 11:10

Evvai! Leggi tutto
14-6-2011 10:58

Mai commento fu piů bello! :malol:
13-6-2011 18:53

TADA-DA-DAN!! :twisted:
13-6-2011 12:09

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