L'Unione Europea giudica la reti sociali e invita i minori alla prudenza, stilando alcune regole d'oro dedicate ai genitori.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-06-2011]
L'Unione Europea non è contenta dei social network. In particolare Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione e responsabile per l'Agenda Digitale, si dice «delusa».
La delusione deriva dal constatare come siano pochi i servizi attenti alla tutela dei minori: «la maggior parte dei siti di socializzazione in rete non garantisca sistematicamente che i profili dei minori siano accessibili esclusivamente ai contatti da loro approvati» ha spiegato il commissario.
L'opinione di Bruxelles deriva da un'indagine condotta su 14 reti sociali (Arto, Bebo, Facebook, Giovani.it, Hyves, Myspace, Nasza-klaza.pl, Netlog, One.lt, Rate.ee, SchülerVZ, IRC Galleria, Tuenti e Zap.lu) da cui è emerso come soltanto Bebo e MySpace riescano a ottenere una promozione piena, poiché sono «impostati in maniera tale da impedire automaticamente che i profili degli utenti minorenni siano accessibili all'esterno della cerchia dei contatti da loro selezionati».
La questione è importante: il 77% di coloro che hanno tra i 13 e i 16 anni - e il 38% di quelli tra i 9 e i 12 anni - usa frequentemente i social network, ma spesso senza rendersi conto dei pericoli in cui possono incorrere.
«I giovani» - sostiene ancora Neelie Kroes - «non capiscono fino in fondo le conseguenze che arrivano dallo svelare troppi particolari della loro vita personale online. La guida dei genitori e degli insegnanti sono necessarie, ma abbiamo bisogno di sostenere l'azione delle scuole e delle famiglie con appositi strumenti di protezione finché i giovani non sono in grado di prendere decisioni consapevoli».
Nonostante rispetto a un anno fa la situazione sia per certi aspetti migliorata - 10 siti su 14 ora rispondono alle richieste di assistenza, 12 mesa fa erano 5 - non tutti pubblicano con chiarezza le condizioni d'uso per i minori o ne hanno una versione semplificata: tra i più meritevoli ci sono Arto, Bebo, Facebook, Giovani, Hyves, Netlog, One, Rate e SchülerVZ.
In ogni caso, la via principale per garantire la sicurezza dei minori in Rete passa attraverso la navigazione insieme ai genitori: ecco perché l'Unione Europea ha indicato sette regole da seguire in famiglia.
Si va dall'imporre limiti precisi a Internet, piazzando inoltre il PC in un luogo ben in vista della casa alla necessità di parlare in casa dell'uso del web, dal controllare i contenuti conoscendo i siti più visitati dai figli allo spiegare l'importanza di non condividere dati personali, compresi indirizzi e numeri di telefono.
I genitori devono poi mantenere aperto il dialogo con i figli, per evitare che questi agiscano in Rete senza che essi ne sappiano alcunché e abbiano contatti con sconosciuti e utilizzare software di protezione che permettano di bloccare i siti pericolosi e filtrare quelli non sicuri.
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