Non ha dichiarato il denaro ottenuto tramite le donazioni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-06-2012]
Un uomo svedese, gestore del sito BitTorrent PowerBits (ora il dominio non gli appartiene più) è stato condannato a un anno di prigione per evasione fiscale.
PowerBits è stato operativo tra il 2007 e il 2009, e ospitava - secondo l'accusa, ossia l'IFPI e l'Antipiratbyran - link a torrent che consentivano il download di materiale protetto da copyright.
Se il problema fosse tutto qui, il tribunale avrebbe potuto limitarsi a ordinare la chiusura del sito. Invece il guaio - per l'amministratore di PowerBits - è che il sito offriva la possibilità di inviare donazioni per il suo stesso mantenimento.
Ciò ha permesso all'IFPI e all'Antipiratbyran di definire Powerbits come un «servizio di file sharing commerciale», un business che generava «introiti significativi» che, in quanto tali, avrebbero dovuto essere dichiarati al fisco.
Oltre a essere stato dichiarato colpevole per aver aiutato a condividere almeno 2.000 opere protette dal diritto d'autore (sebbene non le rendesse disponibili in prima persona, il sito che gestiva aiutava a trovarle e per questo è stato considerato responsabile), è stata anche riconosciuto il reato di evasione fiscale per quasi 200.000 euro.
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Per questo motivo dovrà trascorrere un anno in prigione, e per tre anni non potrà gestire un'attività.
Per l'Antipiratbyran questa sentenza è un successo perché dimostra che il «modello di business» dei siti Torrent (ossia le donazioni) non è valido dal punto di vista legale.
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