Il più grande database di link pirata? Lo sta costruendo Google

Pubblicando le richieste di rimozione pervenute dalle major, Google sta creando una raccolta sterminata di materiale illegale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-07-2012]

google takedown requests materiale pirata

Le major non amano Google: mentre svolge il proprio lavoro - che consiste nel voler indicizzare l'intera Internet - il motore di ricerca di Mountain View inserisce tra i risultati a disposizione degli utenti anche tutto il materiale pirata che riesce a trovare.

Non può farne a meno: gli algoritmi che ne stanno alla base sono stati scritti per rintracciare tutto il rintracciabile e servirlo nel formato più comodo.

I detentori del copyright hanno però un'arma per difendersi dalla diffusione illegale delle opere, un'arma che non esitano certo a utilizzare: si tratta delle takedown requests, le richieste di rimozione che possono inviare a Google chiedendo che determinato materiale svanisca dall'indicizzazione.

Google, dal canto proprio, ha da tempo deciso di non limitarsi a obbedire alle major, ma tiene traccia di tutte le richieste grazie al Transparency Report.

Tutto ciò ha però creato un nuovo - e non piccolo - problema per quanti si illudevano di combattere la pirateria censurando Google.

L'azienda di Mountain View raccoglie infatti tutti gli URL incriminati sul sito ChillingEffects, finendo in pratica col creare uno dei più vasti database di materiale pirata esistenti al mondo; e il bello è che sono le major stesse a contribuire alla sua costituzione, ogni volta che inviano una richiesta di rimozione.

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Al ritmo di crescita attuale, si calcola che il database tra un anno conterrà decine di milioni di link, e che entro pochi anni raggiungerà il miliardo: vi si trovano file scaricabili tramite BitTorrent ma anche quelli ospitati nei cyberlocker e da ogni tipo di sito; il tutto è poi ricercabile tramite Google, dato che è pubblicato online.

Si è giunti così al paradosso per cui le major hanno preso a inviare delle richieste di rimozione per rimuovere le richieste già avanzate in precedenza: a Google viene ora richiesto di eliminare dai risultati i link alla richieste, poiché queste a loro volta contengono dei link a materiale pirata.

Ma non è finita qui: il guaio è che la nuova richiesta viene a sua volta diligentemente indicizzata da Google, che la pubblica e rende disponibile online (con tutti i link al proprio interno) finché una richiesta successiva ne pretende la rimozione; ma anche questa sarà inevitabilmente indicizzata, dando così vita a un gioco di cui non si intravvede la fine.

I detentori del copyright un giorno arriveranno forse a capire che la strada per eliminare la pirateria non è questa; nel frattempo per la prima volta ottengono i ringraziamenti dei pirati per il contributo che stanno involontariamente dando alla diffusione illegale di materiale.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (5)

il db dovrebbe chiamarsi Nemesi :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: Mauro Leggi tutto
26-7-2012 12:46

{Pa°L°}
La meta-pirateria delle major :asd:
25-7-2012 11:00

:complimenti: :google:
24-7-2012 20:55

Sono veramente degli incapaci senza alcuna conoscenza di mezzi e possibilità degli stessi che usano... Che ignoranza dilagante, madonna mia!!! :shock: :shock: :shock:
24-7-2012 20:00

E' veramente un sistema geniale: il moto perpetuo della pirateria. :lol: Quando si renderanno conto della loro stupidità i rappresentanti ed i legali delle major, quando riusciranno a capire che i metodi per combattere la pirateria non sono questi? #-o
24-7-2012 19:22

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