Sun bastona Microsoft con Java

Nonostante i tentativi di affossamento da parte di Microsoft, la macchina virtuale Java di Sun dovrà essere inclusa nel sistema operativo Windows e nel browser Internet Explorer. Ordine del giudice.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-12-2002]

Il 23 Dicembre la corte di giustizia del Maryland ha dato ragione alla Sun in una causa intentata contro la Microsoft per violazioni della legge antitrust e del copyright. L'oggetto della causa era l'implementazione di una versione proprietaria del linguaggio Java. Ora Microsoft dovrà distribuire Java "genuino". La sentenza è scaricabile in formato pdf (si tratta di 42 pagine in inglese, file di 2009Kb).

Nel 1995 la Sun introdusse una serie di nuove tecnologie nota come "piattaforma Java", la quale crea un ambiente cosiddetto "runtime environnement" all'interno del quale applicazioni (programmi software) scritti nel linguaggio Java, possono essere eseguite su tutti i sistemi operativi nei quali sia stato implementato questo ambiente. Java fornisce una serie di API (Application Programming Interfaces) che possono essere sfruttate dagli sviluppatori di pacchetti software. Sun concesse in licenza il codice sorgente, con il proposito di favorire una diffusione la più ampia possibile del linguaggio Java.

Come risultato, esistono oggi diverse "versioni" di Java, ottenibili da grandi industrie come IBM, Hewlett-Packard e Oracle. Non soltanto. Sun non controlla più le modifiche apportate a Java: lo sviluppo del linguaggio è passato sotto il controllo di un consorzio noto come "Java Community Process". Le varie distribuzioni sono comunque, tutte perfettamente compatibili.

Microsoft non si fece certo sfuggire la portata di un simile progetto, e fin dal 12 Marzo 1996 strinse un accordo con Sun per lo sviluppo e la distribuzione di prodotti basati sulla tecnologia Java. Da quel momento cominciò a distribuire la propria implementazione della piattaforma Java con ogni copia di Windows e di Internet Explorer. Tuttavia, la natura trasversale della piattaforma Java, che non dipende dal sistema operativa, venne giudicata un serio rischio alla posizione di predominio di Windows.

Bill Gates in persona scrisse di temere che le applicazioni sviluppate per la piattaforma Java sotto Windows fossero trasferibili ad altri sistemi operativi ("it's still very unclear to me what our OS will offer to Java client applications code that will make them unirue enough to preserve our market position" furono le parole di Gates).

Java rappresentava quindi una minaccia al predominio di Windows. Che fare? Seguendo l'antico adagio secondo il quale il metodo migliore per battere un nemico è farselo amico, Microsoft tentò semplicemente di togliere a Sun il controllo di Java, trasformando Java stesso nel "miglior modo per scrivere applicazioni Windows". Però Sun si era tutelata inserendo nella licenza di distribuzione una clausola mirata a preservare la trasferibilità fra piattaforme: in sostanza, questa clausola afferma che le implementazioni Java di una terza parte debbono superare un test di compatibilità con il "core" della piattaforma, come sviluppata da Sun medesima.

Microsoft, per aggirare questo ostacolo, intraprese i seguenti passi:
- apportò delle modifiche non autorizzare al "core" stesso di Java (le librerie, per la precisione);
- nelle proprie implementazioni di Java, Microsoft non incluse ciò che è noto come "supporto per la Java Native Interface", ossia una tecnologia sviluppata per permettere alle applicazioni di funzionare indipendentemente dal sistema operativo;
- modificò gli strumenti di sviluppo e la "virtual machine" in modo che questi riconoscessero parole chiave specifiche di Microsoft ed istruzioni di compilazione che avrebbero funzionato soltanto sulle implementazioni Microsoft; in altri termini, creò un dialetto Java che soltanto i prodotti Microsoft sono in grado di comprendere;
- nascose l'accesso al set di librerie noto come RMI (remote method invocation) necessario per sviluppare applicazioni di calcolo in pratica, anche accedendo al sito di Microsoft l'RMI non si trova se non si sa già dove andare a cercarlo;
- ingannò gli sviluppatori facendo loro credere che i prodotti ai quali lavoravano sarebbero stati indipendenti dal sistema operativo.

Nella sostanza, ciò che Microsoft fornì consentiva agli sviluppatori di scrivere applicazioni che avrebbero poi girato sotto j++, ossia una versione win-32 di Java.

La versione originale (non-Microsoft) di Java continuò ad essere distribuita, soprattutto grazie a Netscape Navigator. Ma Microsoft prese ulteriori contromisure, nella fattispecie:
- condizionò la fornitura di documentazione tecnica agli sviluppatori software ad un accordo secondo il quale essi erano obbligati a distribuire esclusivamente Microsoft Java Virtual Machine (MSJVM), e non altre versioni di Java;
- costrinse Intel ad interrompere la collaborazione con Sun e Netscape, sotto la minaccia di non distribuire tecnologie Intel connesse a Windows ma rivolgersi ad un concorrente.

Sun iniziò quindi un'azione legale che portò ad un primo successo il 24 Marzo 1998, corte distrettuale della California del Nord: la sentenza proibiva a Microsoft di utilizzare la dizione "compatibile Java" nella distribuzione di MSJVM. La corte d'appello annullò però la sentenza, pur senza negare l'incompatibilità di MSJVM con Java. Sun fece l'unica cosa che poteva, ossia si rifiutò di fornire il sorgente aggiornato a Microsoft. Il risultato fu che MSJVM, distribuito da Microsoft, divenne presto obsoleto, rispetto agli sviluppi di Java. MSJVM è più lento, più soggetto a "crash" e con meno funzioni rispetto alle versioni più recenti di Java.

Il 23 Gennaio 2001 Microsoft e Sun trovarono un accordo che permise di mettere fine alla controversia legale in California. L'accordo prevedeva:
- la scadenza della licenza originale sotto la quale il codice Java era stato distribuito;
- Microsoft aveva il diritto, ma non l&#39obbligo, di continuare a distribuire MSJVM;
- la distribuzione di MSJVM sarebbe terminata entro un ragionevole lasso di tempo;
- MSJVM poteva basarsi soltanto su versioni precedenti di Java;
- Microsoft avrebbe pagato 20 milioni di dollari a Sun;
- Sun avrebbe ritirato tutte le azioni legali contro Microsoft tranne quella diretta alla violazione della legge antitrust.

Finita lì? Niente affatto, si trattava soltanto del primo capitolo. Microsoft decise di lavorare ad un'alternativa a Java, quello che oggi noi conosciamo come .NET framework. Anche in questo caso si tratta di una piattaforma "trasversale" e che utilizza un linguaggio diverso da Java. Il 13 Febbraio 2002 Microsoft cominciò la distribuzione commerciale del primo prodotto contenente il framework .NET, ossia Visual Studio .NET. Per la campagna pubblicitaria di .NET furono spesi 200 milioni di dollari. Nello stesso tempo Microsoft smise di fornire MSJVM, che infatti non è incluso in WindowsXP, anche se è poi stato reinserito nel Service Pack 1, con annuncio che comunque nel prossimo futuro sarà abbandonato.

Sun reagì affermando che Microsoft stava sfruttando i vantaggi derivanti dalla precedente attività illegale (rispetto alla legge antitrust) con la quale aveva frammentato la piattaforma Java e distrutto i canali di distribuzione di cui Sun si era avvalsa. Sun intraprese quindi un'altra azione legale, richiedendo che Microsoft distribuisse l'ultima versione, fornitale a costo zero, del binario (il sorgente non essendo più fornito a Microsoft già da un po' di tempo) di Java (Java Runtime Environement: JRE) con tutti i pacchetti Windows e con Internet Explorer; che JRE venisse installato ed abilitato per automaticamente; che Microsoft rendesse disponibile JRE tramite il sito Windows Update; e che Microsoft annunciasse la prossima disponibilità di nuove versioni di Windows e di Internet Explorer con almeno 120 giorni di anticipo, e non modificasse in alcun modo il codice binario di JRE.

La corte di giustizia del Maryland ha dato ragione a Sun e quindi, se la decisione non sarà annullata in appello (Microsoft ha già annunciato che presenterà ricorso) gli utenti Windows dovrebbero presto avere a disposizione JRE tramite il sito di aggiornamento di Windows. Non solo: i prossimi CD di Windows, nonché le distribuzioni di Internet Explorer, conterranno JRE. Nel frattempo, noi possiamo scaricarci gratuitamente la versione più recente (1.4.1) di JRE dal sito di Sun.

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Commenti all'articolo (4)

Giuseppe
Problema con sottosistema oracle Leggi tutto
11-5-2005 17:38

zap
mercato e anti-trust Leggi tutto
27-12-2002 13:13

Non per difendere la M$ ma.. Leggi tutto
26-12-2002 15:20

Vincenzo Virgilio
Dimmi con chi vai, ti dirò chi sei. Leggi tutto
26-12-2002 13:15

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