I pericoli del cloud

Un giornalista ha perso tutti i suoi dati. E anche Steve Wozniak si dichiara contro il cloud computing. Ma è davvero così pericoloso?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-08-2012]

cloud computing

Nei giorni scorsi un giornalista americano, Mat Honan, ha raccontato sul proprio blog di aver subito un attacco hacker che ha cancellato completamente l'account iCloud, la nuvola di Apple, resettando i dispositivi iPhone, iPad e MacBook connessi, e che ha sottratto anche l'accesso agli account di Twitter e della posta Gmail che erano stati legati all'account Apple.

Non senza problemi, Honan è riuscito a bloccare l'account di Twitter e a recuperare l'accesso alla posta di Gmail, pur senza poter ovviamente riavere le sue email. Non c'è stato nulla da fare invece per le foto e i contenuti condivisi tramite iCloud su tutti i suoi dispositivi, anche se l'Apple Care starebbe lavorando per cercare di recuperare il materiale dal MacBook.

L'accesso fraudolento è stato messo a segno, lo ha spiegato lo stesso autore facente parte di un gruppo che si fa chiamare Clan vv3, attraverso una semplice azione di "ingegneria sociale": avrebbe telefonato all'assistenza Apple aggirando i controlli di sicurezza con semplice astuzia e ottendendo di farsi resettare le credenziali dell'account iCloud. Da quel momento ha assunto di fatto il pieno controllo della vita digitale di Honan.

Apple ha fatto sapere che provvederà a rivedere i controlli interni affinché un simile episodio non possa ripetersi in futuro e lo stesso Mat Honan ha ammesso la sua corresponsabilità nella perdita di dati dal momento che non aveva un backup di sicurezza.

Sempre in questi giorni un nuovo j'accuse contro il cloud computing viene da Steve Wozniak, storico co-fondatore di Apple. In una recente intervista, seppur senza approfondire particolarmente, Woz si è detto convinto della pericolosità del cloud computing, destinato a creare una mole di problemi nel prossimo futuro. Intanto perché più si inviano file nella "nuvola" più se ne perde la proprietà, sempre più vincolati dalle norme d'uso che occorre accettare.

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Distributed Denial of Service (DDoS): cresce l'impatto dei tempi di indisponibilità di un sito web, che possono costare perdite di milioni di euro in termini di introiti, produttività e immagine aziendale.
Frode: perpetrata da malintenzionati con l'obiettivo di trafugare i dati di un sito e creare storefront illegittimi, o da truffatori che intendono impadronirsi di numeri di carte di credito, la frode tende a colpire - prima o poi - tutte le aziende.
Violazione dei dati: le aziende tendono a consolidare i dati nelle applicazioni web (dati delle carte di credito ma anche di intellectual property, ad esempio); gli attacchi informatici bersagliano i siti e le infrastrutture che le supportano.
Malware del desktop: un malintenzionato riesce ad accedere a un desktop aziendale, approfittandone per attaccare i fornitori o le risorse interne o per visualizzare dati protetti. Come il trojan Zeus, che prende il controllo del browser dell'utente.
Tecnologie dirompenti: pur non essendo minacce nel senso stretto del termine, tecnologie come le applicazioni mobile e il trend del BYOD (bring-your-own-device) stanno cambiando le regole a cui le aziende si sono attenute sino a oggi.

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Certamente controllo e accessibilità dei propri dati passano ai gestori della "nuvola" e della "connessione", sempre necessaria per accedervi. Errori di gestione, incidenti o veri attacchi come quello capitato al giornalista Honan possono compromettere l'integrità di quanto archiviato.

Ma il problema in realtà non è il cloud, che in quanto tale è una semplice e spesso anche comoda risorsa. E' l'utilizzo che se ne fa, al pari di ogni altra risorsa sul web.

Non bisogna mai dimenticare di non affidare dati sensibili e riservati al web e di effettuare con regolarità una copia di sicurezza dei propri dati, foto, film, ricordi o lavoro che siano.

Backuppate gente, backuppate.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 22)

{natsukao del malissimo}
avevamo bisogno che ce lo dicesse Steve Wozniak[/url] ? mi sembra che arrivi pure in ritardo per dirci ciò che Ricahrd Matthew Stallman ci aveva detto 4 anni fa vedasi [url=http://forum.zeusnews.com/link/99614]link[/url] [url=http://forum.zeusnews.com/link/99615]link[/url] [url=http://forum.zeusnews.com/link/99616]link così come non... Leggi tutto
29-10-2012 04:06

capperi, mi era sfuggita la singolarita' del nome... ma allora non ha fatto i backup perche' non aveva le mani libere! :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: Mauro Leggi tutto
27-8-2012 16:33

L'aspetto più notevole della vicenda non è tanto l'incauto comportamento di Honan, sul quale invece si sono concentrati gli strali della maggioranza dei partecipanti al forum, quanto la facilità con la quale i malintenzionati sono riusciti a entrare in possesso delle password. Invece che dispendiosi, dal punto di vista elaborativo,... Leggi tutto
27-8-2012 10:24

Al di la dei mancati backup di Honan e di forse qualche sua leggerezza, è comunque interessante leggere nel resoconto della storia aggiornata con diversi particolari postati successivamente di come sfruttando tutto sommato solo i sistemi ufficialmente predisposti (da Apple, Google, Amazon....) i due hacker siano riusciti a trovare le... Leggi tutto
26-8-2012 09:12

quindi l'"esperto" ;-), spendendo un mare di tempo e qualche migliaio di dollari e' riuscito a riavere (quasi) tutto quello che avrebbe potuto salvare da sempre su cento euro di hd se non si fosse supinamente affidato al CC :-) meno male che apple, amazon e quant'altri hanno almeno cambiato il modo di reset delle password,... Leggi tutto
26-8-2012 02:18

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