Un italiano su tre spia le mail del partner

Le password sono talmente banali che molti connazionali non riescono a resistere alla tentazione.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-09-2013]

M italiani spia mail partner

Sbirciare nella posta elettronica del partner all'insaputa di quest'ultimo è un'abitudine per molti italiani: il 28% lo ha fatto almeno una volta.

È questo il primo e forse più interessante dato che emerge da una ricerca condotta da Google, che da un lato evidenzia forse la scarsa fiducia che i membri di una coppia hanno l'uno verso l'altro, e dall'altro quanto sia diffusa l'abitudine di scegliere password banali.

Continuando a leggere la ricerca, infatti, si scopre che il 10% adopera il nome del proprio animale domestico come password e l'11% una data significativa (come l'anniversario di matrimonio); il peggio però è rappresentato da quanti - vuoi per pigrizia, vuoi perché hanno paura di dimenticarsela - usano la parola password come password.

Così il 13% degli italiani ha potuto entrare nella casella email di qualcun altro semplicemente tirando a indovinare la password, e scoprendola facilmente: il 33% l'ha fatto con la casella del partner (perlopiù uomini), il 17% con quella di un ex (perlopiù donne); appena il 10% ha cercato di accedere all'account di un collega di lavoro.

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I cuoricini in bacheca: un segno per far sentire sempre e dovunque la propria presenza, nonché un espediente per marcare il territorio del partner.
L'applicazione "Chi ti segue di più?": bisogna convincere il partner a usare questa applicazione (apparentemente innocua) per scovare eventuali vittime da annotare sulla propria black list.
Facebook Places: permette di taggare compulsivamente il partner e rendere noto al mondo intero il fatto che lei e il suo lui si trovano sempre insieme.
L'auto tag nelle foto: indispensabile strumento per essere certi di ricevere notifiche qualora un'altra persona osasse commentare o piazzare "Mi piace" alle foto del/della partner.
I commenti minatori: il simpatico approccio ossessivo-compulsivo verso chi tagga il partner o ne invade la bacheca. Di solito consiste in un discreto: "Che bello il MIO amore!"
Il profilo Facebook in comune: un unico profilo scoraggia anche il più audace dei rivali dal tentare un approccio.
La password nota al partner: Della serie: "Amore, se non mi nascondi niente allora posso avere la tua password?". Nessun messaggio di posta, commento o notifica è al sicuro.
Il tasto "Rimuovi dagli amici": una volta in possesso della password del partner, qualsiasi rivale dalla foto profilo provocante o la cui identità è sconosciuta verrà subito rimosso dagli amici.
La trappola: spacciandosi per il partner (password nota), si inizia a contattare i presunti rivali e testare le loro intenzioni con domande e allusioni per far cadere in trappola anche i più astuti.
Il Mi piace minatorio: post, foto, tag, nuove amicizie sono regolarmente marchiati da un Mi piace del partner. Dietro una parvenza di apprezzamento, dimostrano quanto in realtà NON piaccia l'elemento.

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Altri invece - il 6% - scelgono parole d'accesso più complicate, ma le lasciano scritte su dei post-it attaccati sul monitor o sulla scrivania. Immortale è poi l'abitudine - di cui è vittima il 26% del campione - di non effettuare il logout dopo aver utilizzato un servizio e prima di abbandonare la propria postazione: è peraltro grazie a questa pessima abitudine che il 28% ha potuto guardare nella posta del partner.

Tra le cattive abitudini relative alle password c'è anche da segnalare come il 62% le cambia soltanto quando è proprio necessario, mentre il 24% appena lo fa regolarmente; il 16%, poi, adopera sempre la medesima.

Se a ciò si aggiunge che solo il 35% degli italiani quest'anno ha aggiornato il proprio antivirus e che il 26% ha cliccato su un link di spam, si capisce perché i criminali informatici non debbano preoccuparsi poi molto.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 11)


In un certo senso hai pienamente ragione, ma ci sono persone che sono "gelose croniche" non dipende dal partner, ne possono cambiare anche 200, ma il risultato sarà il medesimo, vivono male loro ma di conseguenza anche il parner, che tende o ad abituarsi o a lasciare perdere, parlarne può servire come no... Per quanto... Leggi tutto
28-9-2013 15:49

Concordo, molti aspetti del nostro comportamento sono pesantemente influenzati da aspetti culturali di derivazione religiosa che arrivano persino a darci una giustificazione per i comportamenti più assurdi e, anche, aberranti. Leggi tutto
28-9-2013 14:53

Hum... IMVHO una coppia è formata da due individui liberi ed autonomi che han deciso di condividere un percorso per reciproco piacere. Il partner non è un oggetto da usare "legato" de jure o de facto a all'altro partner. Se si sente il bisogno di spiare per "rassicurarsi" o "tutelare il proprio legame" vuol... Leggi tutto
28-9-2013 08:19

Le mie erano ovviamente tutte supposizioni :wink: una coppia affiatata può scegliere di condividere, come il contrario non è detto che sia prova di malaffare :wink: Certo l' avevo capito :wink: e concordo!!! Leggi tutto
28-9-2013 01:53

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