Aperta una sezione dedicata ai videogiochi che hanno fatto la storia degli ultimi 30 anni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-01-2013]
Si è soliti pensare al museo come a un pezzo di storia ormai passata; la consueta passeggiata tra una sala e l'altra, accompagnati da una guida turistica piuttosto che da un fido registratore con cuffia, ha il sapore di un viaggio nel tempo.
La verità è che l'unica cosa antica rimasta è l'idea stessa del museo ancora vincolata a polvere e cripte. La realtà è completamente diversa e lo sa bene chi avrà l'occasione di visitare l'esclusivo MoMA di New York, e in particolare la nuova sezione dedicata ai videogiochi che hanno fatto la storia degli ultimi 30 anni.
In fondo se si parla di tecnologia l'evoluzione è talmente rapida che non risulta affatto fuori luogo considerare Pac Man come un antico progenitore di un'attuale applicazione per smartphone.
La famosa pallina gialla, perennemente affamata e in fuga da perfidi fantasmi, è oggi a tutti gli effetti oggetto d'arte e di design. Come dare torto a Paola Antonelli, responsabile della sezione di Architettura e Design del MoMA, che parla di precisi criteri per la selezione delle opere da esporre.
Ben diciotto i mesi dedicati a giudicare centinaia di titoli in base a parametri di estetica, architettura, organizzazione e reazioni ottenute sul giocatore. Una selezione che ha portato a 14 titoli: Pac Man, Tetris, Another World, Myst, Sim City, Vid Ribbon, The Sims, Kataman Damacy, Eve Online, Dwart Fortress, Flow, Portal, Passage e Canabalt, tutti compresi negli anni 1980 ? 2009.
L'inaugurazione della mostra è prevista per marzo 2013, e ha già scatenato l'euforia di fan e nostalgici, oltre che le inevitabili polemiche di chi non riconosce nel videogame un pezzo da esposizione.
Noi personalmente preferiamo non prendere parte al dibattito, ma semplicemente constatare che l'idea di "museo" si è molto evoluta negli ultimi 20 anni aprendo le porte a svariate forme d'arte, nel rispetto della pluralità di pensiero e di espressione. Pertanto non possiamo che apprezzare l'ennesimo sforzo all'innovazione che può attirare e conquistare fasce di pubblico sempre più variegate.
Per quanti si stiano chiedendo come mai il famoso Super Mario non sia incluso nella lista di questi pezzi di storia videoludica, niente paura: la collezione crescerà nei prossimi anni. Il MoMA ha confermato che il famoso idraulico dal cappello rosso è stato acquistato insieme ad altri 25 titoli pronti a entrare nel mondo delle opere d'arte.
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