Telecom Italia adotta un Codice Etico e lancia "Progetto Italia". Perché non si fa certificare la propria Qualità Etica in conformità a Sa8000?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-01-2003]
In questi ultimi tempi il Gruppo Telecom Italia si è dotato di un preciso Codice Etico, come hanno fatto molte corporations americane, che stabilisce le responsabilità etiche di Telecom Italia nei confronti di dipendenti, azionisti, consumatori,istituzioni pubbliche, comunità in cui si trova ad operare.
Inoltre, il Presidente di Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera (la figura di maggior prestigio del mondo imprenditoriale italiano dopo la scomparsa di Giovanni Agnelli) ha presentato "Progetto Italia": un complesso di iniziative culturali, sociali, sportive, sponsorizzate da Telecom Italia che prevedono un investimento di 100 milioni di euro in 3 anni, di cui 30 nel 2003 e che vanno dalla "Lectura Dantis" del Professor Sermonti a Telethon, al Premio Strega.
Con queste iniziative Tronchetti Provera vuole rafforzare il marchio Telecom Italia come un "brand citizen", una società al servizio dei cittadini con una forte reputazione sociale. Eppure negli stessi giorni Telecom Italia è stata condannata a pagare 145.000 euro di multa dall'Authority per le Comunicazioni per diversi comportamenti non corretti nei confronti di concorrenti e consumatori mentre la vicenda delle "Tute Gialle", il Call Center delle Pagine Gialle di Seat-Telecom Italia, fatta di precarietà e sfruttamento non depone bene nei confronti di un atteggiamento "illuminato" della dirigenza Telecom Italia.
Che cos'è la certificazione Sa8000? Tutti conoscono le certificazioni di qualità Iso 9000 o 14000, riferite alla qualità dei processi produttivi e al rispetto dell'ambiente. Ebbene tutte queste certificazioni oggi sono fuse in una unica di alto livello: la Vision 2000.
Sa8000 invece, è la certificazione della qualità del lavoro e dei rapporti di dipendenza: certifica l'assenza nei luoghi di lavoro di sfruttamento minorile, di discriminazioni razziali, sessuali, religiose, politiche, sindacali, di mobbing e al contempo presuppone l'esistenza di salari e contratti concordati, di regolamenti interni condivisi, di norme di igiene e sicurezza del lavoro.
Un'azienda certificata Sa8000 deve richiedere, per avere la certificazione, le stesse garanzie ai propri fornitori, tramite l'autocertificazione (e ovviamente la perdita della fornitura in caso di falsa dichiarazione). La Sa8000 è nata nel 1997da un ente statunitense, il C.E.P.A.A. (Council on Economic Priorities Accreditation Agency) che lo ha emesso basandosi sulle convenzioni dell'ILO (International Labour Organization), sulla Dichiarazione dei Diritti Umani, sulla Convenzione delle Nazioni Unite per i Diritti del Bambino.
Si tratta di una certificazione di parte terza, emessa da organismi accreditati e richiede, oltre ai comportamenti, di rendere nota la gestione del sistema e coinvolge direttamente componenti interne come i clienti, i fornitori, i consumatori e le loro associazioni, i gruppi ambientalisti ed umanitari, le organizzazioni sindacali, i mass-media e i residenti nell'area produttiva, oltre, naturalmente, ai vertici ed ai dipendenti dell'azienda o gruppo di aziende interessate.
Non credo che una vicenda come quella dei ragazzi e delle ragazze del Call Center di Pagine Gialle reggerebbe alla luce della Certificazione della Qualità Etica.
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