... e quello di Fastweb
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-01-2003]
La domenica calcistica ha celebrato degnamente la dipartita di un protagonista dell'economia e dello sport italiani. E la televisione ha svolto il proprio dovere di potente medium di grande penetrazione e persuasone. Tra le facce dei giocatori e dell'allenatore fornite della compunzione di circostanza, spiccavano uno striscione di alcuni tifosi juventini e la maglietta della squadra al posto che solitamente occupava il compianto.
Le due cose erano violentemente in contrasto. Da un lato, lo striscione faceva un richiamo forte allo stile del de cuius, uno stile che si era trasferito sulla società bianconera intatto e rispettato, e fa particolarmente male ammetterlo da parte di chi, come me, non è juventino.
Dall'altro, la maglietta sullo schienale, deformata dal casuale supporto, ma non abbastanza per impedire ad essa di mostrare lo stemma, lo scudetto, ma soprattutto lo sponsor: Fastweb, un'azienda che offre il collegamento internet, e non solo, a fibra ottica.
Forse sarebbe stato meglio, in quest'occasione, coprire pudicamente lo sponsor, o mettere una maglietta di un'altra epoca, quando le scritte sul davanti erano considerate disdicevoli.
Ma così è stato. Per Fastweb, una gran botta di fortuna. Per la famiglia Agnelli, un duro colpo ad uno stile che, forse, se n'è partito con l'Avvocato.
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