Il peer to peer per praticare l'informazione indipendente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-04-2003]
Molti sostengono che in Italia non ci sia un grave problema di limiti alla libertà e al pluralismo dell'informazione perché sarebbe appunto grazie ad esso che il CentroSinistra ha vinto le elezioni nel 1996 (e governa tuttora in molte amministrazioni locali) ma non solo.
Ci sono molte voci diverse da quelle della maggioranza di Governo, soprattutto alla Rai e nei quotidiani. Anzi c'è chi sostiene che queste voci siano troppe e troppo faziose: ad esempio sul tema della Pace danno troppo peso alle opinioni anti-guerra in Irak.
Ci sono molti altri invece che non la pensano così e sono preoccupati per quello che è successo alla Rai. Tra questi non ci sono grandi editori, grandi proprietari di network televisivi.
Per chi non ha grandi possibilità economiche per fare la Tv o del webcasting l'unica alternativa è il peer to peer, la logica "virale" della comunicazione, il libero scambio di file messi in condivisione tra gli utenti della Rete.
Con questo scopo è nato il sito Viral Video Project dove è possibile trovare, tutti rigorosamente distribuiti in copyleft, materiali video come una testimonianza di Vittorio Agnoletto dei No Global sui fatti di Genova, una dei giudici Caselli e Gherardo Colombo, il racconto-video del giornalista Marco Travaglio sui processi Previti-Berlusconi.
Non è da escludere che anche i club di Forza Italia possano in futuro adottare il peer to peer per i comizi di Berlusconi: è la forza della Rete.
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