Come fanno i governi a legittimare la propria eccessiva brama di controllo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-04-2003]
"L'avventura umana e scientifica che ha dato vita alla "Rete delle Reti" non può essere ridotta alla semplice realizzazione di un progetto militare di ricerca: Internet deve la sua nascita alla passione, all'impegno e allo sforzo coordinato di un grandissimo numero di studenti, ricercatori, insegnanti e funzionari pubblici USA che hanno saputo spendersi fino in fondo per far uscire i loro computer e le loro università dal loro atavico isolamento, creando una comunità virtuale dedicata alla ricerca, allo scambio scientifico e al progresso accademico. Più che una conquista strategica delle forze armate, Internet è stata una conquista umana e culturale di un gruppo di persone che hanno creduto nel networking quando le università erano ancora gelosissime del "tempo macchina" dei loro calcolatori, e parlare di condivisione delle risorse suonava come un'eresia all'interno degli ambienti scientifici."
(Carlo Gubitosa; "La vera storia di Internet" ed. Apogeo)
Un sogno che è diventato realtà.
I tempi sono cambiati. Durante tutto questo tempo ne sono successe di cose e l'evoluzione di Internet ha avuto risvolti planetari, come sappiamo, ed è stata la rappresentazione della libertà in tutte le sue forme.
E siamo arrivati al tempo in cui gli USA hanno subito un attacco, quello dell'11 settembre, con informazioni che i terroristi si sono scambiati via Internet. Oggi, l'America è in guerra contro l'Iraq e contro il terrorismo. Il Governo degli USA ha detto "Basta! Tutto ciò non è possibile." Oggi gli USA vogliono tenere sotto controllo Internet.
Vogliono regolamentare il controllo nella (ex) libera navigazione: c'è bisogno di sicurezza; ci sono i terroristi; ci sono le spie di un chissà quale Stato; c'è tutto un mondo contro di noi. Internet è troppo potente. Va regolamentata. Punto.
Ecco, a tal punto qualcuno si sente preso in giro. Ma che dite? E la "privacy"? E le leggi che tutelano le libertà di ogni uomo? La verità è che oggi la paura è tanta. E il controllo diventa sempre più totale. Ma è giusto tutto questo? È giusto che, con la scusa della difesa dal terrorismo, chiunque abbia il potere di farlo può controllare tutti i fatti nostri dalla A alla Z?
Ed è possibile sapere vita, morte e miracoli di ognuno di noi. Ma la notizia data dal Governo degli Stati Uniti è vecchia. È vecchia perché è da tanto che succede di essere controllati.
Negli ultimi anni abbiamo scoperto l'esistenza di Echelon: il Grande Orecchio che ascolta tutto ciò che diciamo e/o scriviamo. Una struttura dalla tecnologia avanzatissima in grado di analizzare i "punti chiave" di una qualsiasi frase digitata o detta, comunicata a qualcun'altro.
E, per chi non lo sapesse, per risposta all' "orecchio" anglo-americano, l'Europa lancia in orbita Galileo, l' "occhio" spione: un satellite evoluto che permette l' "acquisizione di informazioni" di qualsiasi tipo; lui sta la e prende tutte le informazioni che vuole. In Europa e in America.
Se finora hanno infranto tutte le leggi sulla privacy, senza che nessuno facesse o dicesse niente, e molte libertà personali, adesso potranno tranquillamente leggere la vostra posta elettronica per il semplice motivo che sospettano di voi. È possibile? Certo! Stanno legittimando il loro compito.
Quindi non solo lo faranno, ma la legge permetterà questo controllo, la legge lo "esigerà"! Si perché, anche se le discussioni sono molteplici, questa legge passerà. La paura del terrorismo è troppo forte e si rinuncerà con tanta (e troppa) facilità a queste libertà.
In parole povere si arriverà ad un "sistema" che funzionerà in un determinato modo, lasciando sempre meno spazio a quello che è il libero pensiero, e ogni minimo "movimento", ogni azione dovranno essere controllati e giustificati, perché non si deve sfuggire dal "sistema". Sembra una scena tratta da un film: "Minority Report". O meglio ancora, tratta da un libro: "1984" di G. Orwell. Mondi in cui la popolazione è controllata e guidata verso la volontà di chi è al potere; e dove non si accettano azioni non conformi.
Pensiero contorto. Ma reale. È una possibile verità. E ormai ce ne accorgiamo sempre di più. Verrà legittimato il controllo digitale? E praticamente "privacy" e "libertà" saranno solo l'unione di varie lettere dell'alfabeto: significato non ne avranno. E Internet compierà la sua ennesima evoluzione. Da strumento governativo a luogo di espressione delle libertà a strumento governativo.
E ci dicono che tutto questo controllo è a difesa delle nostre libertà. Adesso rivogliamo indietro quello che è stato l'ideale che ha spinto tante persone a creare la "Rete delle Reti". Ora, per tanti motivi, non lo è più. E Internet perde il sogno con cui è nata.
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