È giusto sospendere una giornalista per un tweet personale, anche se offensivo?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-04-2015]
Paola Saluzzi, più ancora che una giornalista, è una nota anchorwoman televisiva.
Figlia di un generale dei Carabinieri, è nota al grande pubblico per la presentazione di spettacoli in Vaticano e premi letterari.
Forse per questo ha lasciato perplessi molti un suo tweet privato, cioé inviato dal suo account personale, in cui dava dell'imbecille al pilota di Formula 1 Fernando Alonso: si tratta di una persona in genere garbata e signorile che, bisogna riconoscerlo, ha poi anche ammesso di aver sbagliato e si è scusata.
Il problema è che il tweet sarebbe passato quasi inosservato se lo stesso Alonso, per ripicca, non avesse rifiutato un'intervista a un giornalista della redazione sportiva di Sky; ciò è accaduto nonostante la Saluzzi, pur collaborando con Sky, non abbia nulla a che fare con la redazione sportiva o con quel giornalista e sebbene il tweet non sia mai andato in onda.
Sky ha deciso così di sospendere la giornalista, dando così ancora più pubblicità al tweet all'origine della vicenda, e così facendo ha riportato nel dibattito pubblico un legittimo interrogativo.
Viene infatti da chiedersi se una persona, che può anche ricoprire ruolo pubblico ed essere alle dipendenze di una rete TV, sia libera di esprimere le proprie opinioni in via personale, sia pure con modalità sbagliate per le quali potrà essere chiamata a rispondere in sede giudiziaria, senza rischiare punizioni o lo stesso posto di lavoro o se invece la visibilità cancelli in qualche modo tale libertà.
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Giunone