Il social network è la prima fonte di informazione per gli under 30.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-04-2015]
C'è un solco profondo che divide la società italiana: da una parte i giovani al di sotto dei 30 anni, per i quali Internet in pratica sostituisce i media tradizionali; dall'altra quanti sono invece rimasti legati a quotidiani, libri e TV.
Ad affermarlo è l'ultimo rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, dal quale si evince un aumento della diffusione di Internet in Italia, spesso a scapito di televisione e giornali.
Rispetto all'anno scorso gli utenti di Internet sono aumentati, raggiungendo il 70,9% dell'intera popolazione italiana; tuttavia, soltanto il 5,2% ha accesso alla banda ultralarga.
Tutti o quasi guardano la televisione: i telespettatori sono il 96,7% della popolazione; di questi, il 23,7% usa la web TV, confermando il crescente successo della Rete anche da questo punto di vista.
A quanto pare sono i social network il motore della diffusione di Internet nel nostro Paese: il 50,3% è iscritto a Facebook (il 77,4% di quelli con meno di 30 anni), il 42% usa YouTube (72,5% di quelli con meno di 30 anni) e il 10,1% Twitter.
Facebook è anche il mezzo più utilizzato dai giovani (ossia coloro compresi nella fascia tra i 14 e i 30 anni) per restare informati: il 71,1% di essi lo considera infatti la prima fonte di notizie, seguito da Google (68,7%) e dai telegiornali (68,5%). Fuori dal podio ci sono YouTube (53,6%), i giornali radio (48,8%) e le app per smartphone (46,8%).
Questi valori sono particolarmente interssanti se confrontati con quelli della popolazione italiana nel suo complesso: in questo caso il primo posto spetta ai telegiornali (usati dal 76,5% per informarsi); poi vengono i giornali radio (52%), i motori di ricerca (51,4%), i canali televisivi dedicati soltanto alle notizie (50,9%) e infine Facebook (43,7%).
Da ciò si capisce come, sebbene la parte di popolazione che ha più di 30 anni continui a informarsi prevalentemente attraverso la televisione, le generazioni più giovani si rivolgono prevalentemente a Facebook: non al web in generale, o ai siti di notizie, ma al social network più popolare.
Ciò spiega probabilmente la facilità con cui si diffondono notizie false spacciate per vere, tanto che Facebook stesso ha dovuto pensare a un modo per contenere il fenomeno per evitare che in troppi ci caschino, e perché sia nell'aria un accordo tra i siti dei giornali e il social network per fornire le notizie dei primi all'interno del news feed e offrendo parte delle entrate derivate dalla pubblicità agli editori.
Internet non è però soltanto Facebook, e gli italiani paiono coscienti delle potenzialità offerte dalla rete, quantomeno per quanto riguarda la ricerca di informazioni utili: il 60,4% adopera la Rete per trovare strade e località; il 56% si appoggia al web per informarsi su notizie, aziende, prodotti e servizi. Il 46,2% adopera l'home banking e il 43,9% ascolta musica via Internet.
A fare acquisti online è ormai il 43,5% di quanti hanno una connessione a Internet, vale a dire circa 15 milioni di persone; ancora relativamente poco diffusa è l'abitudine di rivolgersi alla Rete per guardare film (25,9%), cercare lavoro (18,4%), telefonare in VoIP (16,2%), svolgere le pratiche con gli uffici pubblici (17,1%).
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