Prima del World Wide Web c'era il Mundaneum, una sorta di Google su carta.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-06-2015]
Da dove viene l'idea dell'Internet che conosciamo, quella che spesso confondiamo con il World Wide Web?
Il primo nome a venire in mente sarà forse quello di sir Tim Berners-Lee, il "padre del web" ma l'ipertesto, per il quale il web è nato, è ancora più antico: se il nome è un'idea di Ted Nelson, il concetto stesso può risalire fino al 1945 e al lavoro di Vannevar Bush e al suo Memex.
Bush immaginava con Memex un sistema in cui ciascuno potesse registrare i propri libri e informazioni personali, da poter poi consultare rapidamente e in modo versatile già appena dopo la guerra mondiale, con il suo saggio As We May Think. Eppure, le radici del web sono ancora più remote.
L'uomo cui si deve la creazione della prima "biblioteca universale" è Paul Otlet, un belga che nel 1895, insieme al futuro Nobel per la pace Henri La Fontaine, ideò il Répertoire Bibliographique Universel del Mundaneum, ambizioso piano che prevedeva la catalogazione di tutto ciò che era stato pubblicato nel mondo.
Otlet e La Fontaine vennero finanziati dal governo belga e crearono un catalogo che comprendeva oltre 15 milioni di voci, conservate su schede e organizzate secondo un sistema noto come Classificazione Decimale Universale.
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Otlet aveva il sogno di poter organizzare tutte le informazioni disponibili al mondo, qualcosa che lo rende una specie di "Google dell'Ottocento": non a caso, Le Monde ha definito il Mundaneum come un «Google su carta». Ma Otlet andò, per lo meno con l'immaginazione, oltre la carta arrivando a ipotizzare nel 1934 dei «telescopi elettronici» in grado di permettere a chiunque di accedere a ogni libro, articolo, fotografia, registrazione audio e film mai prodotti.
«Tutto ciò che esiste nell'universo» - scriveva Otlet nel suo libro Monde, del 1935 - «e tutto ciò che è stato fatto dall'uomo sarà registrato a distanza nel momento in cui viene prodotto. In questo modo si formerà un'immagine in movimento del mondo, vero specchio della sua memoria. Da lontano, chiunque potrà leggere un testo, ingrandito e limitato all'argomento prescelto, proiettato su uno schermo individuale. In questo modo, ciascuno, dalla propria poltrona, potrà contemplare l'intera creazione, nella sua interezza o in certe parti».
Se oggi abbiamo Google, e il Web, e Internet, lo dobbiamo anche a coloro che pur essendo vissuti prima dell'era dell'elettronica hanno immaginato un mondo in cui le informazioni sono a portata di tutti e di facile consultazione, senza alcun limite.
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