Un nuovo manager al posto di Ruggiero, licenziamenti e un nuovo aumento del canone: la strategia per rilanciare il titolo Telecom.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-09-2003]
Negli ambienti finanziari c'è molta incertezza sulle reali intenzioni di Tronchetti Provera rispetto alla "sua" Telecom Italia: cosa farà per ridurre il debito soprattutto quello che va in scadenza tra circa 2 anni? si tirerà fuori da Telecom Italia? si troverà nuovi soci? Questa incertezza si riflette sul titolo che a molti investitori(e allo stesso Tronchetti) piacerebbe che salisse magari fino a 3 Euro.
Non mi pare che Tronchetti, in questo momento, abbia molte alternative per tranquillizzare i mercati e per far volare il titolo Telecom. La prima scelta riguarda il Capo, il Vertice: ormai, nonostante le smentite, è risaputo che il giovane amministratore delegato Riccardo Ruggiero è in via d'uscita, e la sua sostituzione potrebbe essere unelemento di certezza atteso dai mercati. Chi lo sostituirà? La scelta potrebbe essere una sorpresa ed una piccola rivoluzione per le abitudini italiane: al posto di amministratore delegato non il solito manager ma, bensì, "una manager. E chi potrebbe essere se non Carla Cicco, poco più che quarantenne presidente di Brasil Telecom, la consociata brasiliana di Telecom Italia. Carla Cicco è italiana, anche se il successo lo ha incontrato in Brasile, è considerata una "manager di ferro", una che ha ridotto di un terzo e più i dipendenti in Brasile, che i dipendenti rimasti li porta con sè a fare ginnastica e a correre, la donna giusta per una cura "lacrime e sangue" di quelle che piacciono ai mercati finanziari e fanno schizzare sù i titoli.
Che cosa potrebbe fare Carla Cicco, considerata una dei manager emergenti nello scenario economico mondiale, uno dei pochi italiani in una ristretta cerchia, a Telecom Italia? Una bella cura dimagrante del personale, per esempio, senza licenziamenti traumatici, ma spingendo ulteriormente sul pedale delle esternalizzazioni. Per esempio il personale del'187 e del 191potrebbe confluire nella società di telemarketin Atesia che oggi impiega solo Co.Co.Co, contratti di collaborazione che dal prossimo anno non si possono più utilizzare nei Call Center: sarebbero circa 9.000 persone che escono da Telecom Italia e vanno a lavorare in una società in appalto, la legge Biagi permetterà il meccanismo dello "staff leasing" e quindi l'affidamento all'esterno del servizio clienti. Il servizio 12 ed il suo personale potrebbe assumere la forma di una società esterna e separata e così anche i negozi diretti. Circa 12.000-13.000 persone che lascerebbero Telecom Italia per aziende che per qualche tempo si vedrebbero garantito il lavoro ma poi potrebbero essere cedute sul mercato e, comunque, accettare le condizioni più dure.
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