Telegram blocca gli utenti pro-ISIS, ma come fa a riconoscerli?

Se è tutto cifrato come dice.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-11-2015]

telegram

La notizia che gruppi legati al terrorismo dello Stato Islamico comunicano usando l'app Telegram perché offre una crittografia dei messaggi migliore rispetto agli altri sistemi di messaggistica ha spinto i gestori di Telegram a intervenire annunciando di aver "bloccato 78 canali legati all'ISIS in 12 lingue".

Ma gli utenti legittimi di Telegram, quelli che usano la sua crittografia per comunicare in modo riservato per tutelare la propria privacy, come è diritto di chiunque fare, hanno drizzato le orecchie: se Telegram cifra i messaggi così bene che neanche i suoi gestori li possono leggere (come dichiarato nelle sue FAQ), come fa a sapere quali messaggi bloccare? L'articolo continua qui sotto.

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La risposta è che in realtà non tutto il traffico di dati delle comunicazioni di Telegram è cifrato. Spiega infatti Telegram: "tutte le chat di Telegram e le chat di gruppo sono private fra i loro membri... Tuttavia i pacchetti di sticker, i canali e i bot su Telegram sono pubblicamente disponibili". I canali di Telegram sono un modo per trasmettere uno stesso messaggio a un numero elevato di destinatari, mentre i bot sono degli account di gestione automatica dei messaggi e i pacchetti di sticker (sticker set) sono gruppi di icone disegnate in dettaglio, che mostrano un personaggio e rappresentano un'azione o un'emozione (degli emoji più raffinati, insomma). E poi ci sono i metadati: chi ha parlato con chi, le rubriche telefoniche degli utenti, e altro ancora.

L'intervento dei gestori di Telegram, quindi, si limita a questi aspetti del servizio: i messaggi all'interno dei gruppi privati su Telegram restano inaccessibili. L'unico modo per monitorare questi gruppi è infiltrarli e farne parte, segnalandoli all'apposito indirizzo abuse@telegram.org.

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 24)

Mi sono concentrato, ho meglio ho puntato, sulla privacy perché pare sia sempre il nocciolo della questione. Ho già detto che della mia privacy me ne frega poco, non ho nulla da nascondere e nulla che agli altri potrebbe interessare. Però di principio mi infastidisce che qualcuno voglia per forza sapere chi sei, dove sei, cosa stai... Leggi tutto
30-11-2015 23:54

@Danielix "uno di questi punti è la criptazione end-to-end: non c'è NSA che possa decifrare un tuo messaggio... Per me è un aspetto marginale, poiché per il momento purtroppo non ho in agenda attentati terroristici, ma per quanto riguarda tutti gli altri aspetti... non c'è trippa pe' gatti! Semplicemente non ci sono... Leggi tutto
30-11-2015 23:47

@Benny: non so perché ti sei concentrato solo sulla privacy: per quanto mi riguarda non ho nulla “contro” WhatsApp e, per quanto riguarda la privacy tra me e il fornitore del servizio, Telegram[/url] potrebbe essere “spione” quanto WA. Non lo è, di questo sono certo, mi fido, ma “anche se” non mi fregherebbe nulla, poiché il punto è che... Leggi tutto
30-11-2015 22:53

@ Benny "Ci fidiamo di quel che dicono senza però levarci completamente il tarlo che forse qualcosa sotto c'è. Ma lo accettiamo a fronte della possibilità di utilizzare lo smartphone per come che è stato progettato e per come lo abbiamo pagato. " Anche io concordo pienamente con te, soprattutto su questo.
30-11-2015 18:31

Hai perfettamente ragione e concordo con te. Il problema è che ormai siamo talmente legati e dipendenti dalla tecnologia che accettiamo lassivamente il fatto che possano intercettarci, localizzarci e privarci della privacy in qualsiasi momento. Ci fidiamo di quel che dicono senza però levarci completamente il tarlo che forse qualcosa... Leggi tutto
30-11-2015 11:29

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Aristide Briand, politico francese, vincitore nel 1926, nonostante molti sostengano che gli accordi da lui voluti abbiano portato la Germania a tentare la successiva espansione verso est.
Frank Kellogg, vincitore nel 1929: la sua idea per evitare le guerre fu sconfessata di lì a breve dalla politica tedesca.
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Henry Kissinger e Le Duc Tho, vincitori nel 1973 per aver negoziato il ritiro delle truppe USA dal Vietnam. Il primo però approvò il bombardamento contro la Cambogia; il secondo rifiutò il premio.
Yasser Arafat, Shimon Peres e Yitzakh Rabin, vincitori nel 1994, sebbene gli accordi di Oslo abbiano avuto effetti molto brevi.
Kofi Annan e le Nazioni Unite, vincitori nel 2001, investigato nel 2004 per il coinvolgimento del figlio in un caso di pagamenti illegali nel programma Oil for Food.
Wangari Muta Maathai, vincitrice nel 2004, convinta che il virus HIV sia stato creato in laboratorio e sfuggito per errore.
Barack Obama, vincitore nel 2009, appena eletto presidente degli USA.

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