Di punto in bianco Philips annulla la compatibilità con i dispositivi di terze parti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-12-2015]
Da qualche tempo Philips ha immesso sul mercato la linea di lampadine "intelligenti" The Hue, di cui abbiamo parlato anche di recente.
Si tratta di dispositivi basati sul protocollo ZigBee, utilizzato anche da molti altri produttori di apparecchi di illuminazione smart e che fino a oggi potevano quindi essere usati insieme a quelli di Philips.
Con l'ultimo aggiornamento del firmware dello Hue Bridge, però, ciò non è più possibile: le lampadine prodotte dalla concorrenza, come per esempio quelle di General Electric, sono state escluse e pertanto non funzionano più con gli apparecchi Philips.
L'azienda spiega così la motivazione: «Sebbene il sistema Philips Hue sia basato su tecnologie aperte, non siamo in grado di assicurare che tutti i prodotti di altri marchi siano testati e pienamente compatibili con tutti i nostri aggiornamenti software. Per una compatibilità garantita l'utente deve usare prodotti Philips Hue o prodotti certificati Friends of Hue».
Con una decisione a senso unico, quindi, Philips ha stabilito di punto in bianco che alcune lampadine concorrenti non possono più funzionare con i suoi dispositivi, e pazienza per quegli utenti che magari avevano realizzato un impianto "misto" con dispositivi di produttori diversi e ora si trovano ad aver buttato del denaro, non per colpa propria.
Prima tuttavia di scandalizzarci o anche solo di meravigliarci dobbiamo ricordare che questo comportamento, nel mondo del software, è la regola da diverso tempo: quanti possiedono un iPhone o un iPad sanno perfettamente che è Apple a decidere che cosa possono installare e che cosa no, pena il decadimento di ogni garanzia se si effettua il jailbreak.
Né sono poi passati troppi anni dalla vicenda di quel ragazzo cui Amazon ha cancellato da remoto un libro dal Kindle, senza nemmeno avvisarlo prima. Che ora si sia passati dall'immateriale agli oggetti di tutti i giorni - come le lampadine - è solo la naturale e un po' triste evoluzione di questa politica.
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