Il complotto contro le auto elettriche è definitivamente morto

Chevrolet annuncia la Bolt.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-01-2016]

chevrolet bolt

Vorrei tanto trovare quelli che qualche anno fa andavano in giro a spiegare a tutti, dall'alto della loro paranoia, che c'era un grande complotto per insabbiare l'auto elettrica, che non sarebbe mai arrivata sul mercato per colpa delle lobby petrolifere, degli uomini lucertola e degli influssi nefasti di Saturno. Mi piacerebbe vedere la loro faccia oggi che l'industria dell'auto si sta buttando in massa sulla trazione elettrica. Probabilmente si aggirano fra noi facendo finta di niente, sperando che nessuno si ricordi delle cretinate che hanno detto, un po' come quelli che ci dicevano che eravamo scemi perché non credevamo alla fine del mondo nel 2012 prevista dai Maya.

Ieri la Chevrolet (no, dico - la Chevrolet, non un piccolo produttore sconosciuto) ha presentato la Bolt, un'auto puramente elettrica a 5 posti che offre 320 chilometri di autonomia a circa 30.000 dollari (dopo le agevolazioni fiscali USA). Sarà in vendita a fine 2016, con una dotazione notevole di funzioni di guida assistita, dal parcheggio al monitoraggio degli angoli ciechi al mantenimento di corsia (notevole lo specchietto interno commutabile in monitor che guarda attraverso la telecamera posteriore). Il sito ufficiale offre altri dettagli.

Ne parlo qui sia perché la presentazione è avvenuta in un luogo più informatico che automobilistico (al Consumer Electronics Show di Las Vegas, fiera tipicamente dedicata all'elettronica di consumo), sia perché sto seriamente studiando la possibilità di passare a un'auto elettrica come unico veicolo per ragioni ecologiche e di pura nerditudine: trovo ridicolo che stiamo ancora andando in giro con auto che vanno a dinosauri morti, buttano fuori gas tossici e hanno pistoni e bielle come una vaporiera dell'Ottocento, quando sarebbe ora di usare intelligentemente elettronica e software per avere una guida e un traffico il più possibile automatizzati e sicuri.

Faccio un inciso e spiego le "ragioni ecologiche":
  • la mia auto smette di produrre emissioni inquinanti;
  • ho la possibilità di alimentare la mia auto con energia di origine pulita (idroelettrica, qui in Svizzera dove abito);
  • smetto di contribuire alla domanda di petrolio per autotrazione, con tutto l'inquinamento prodotto dalla sua estrazione, produzione e trasporto;
  • smetto di finanziare regimi impresentabili;
  • e faccio tutto questo ora e subito, senza aspettare tecnologie ipotetiche e dal futuro incerto.

So che c'è controversia su quanto sia realmente ecologica un'auto elettrica e in questo senso segnalo queste considerazioni e ricerche: una, due, tre, quattro, cinque, sei.

Per me il limite fondamentale di un'auto puramente elettrica è l'autonomia: i 120 chilometri circa delle utilitarie elettriche finora proposte, insieme ai loro tempi lunghi di ricarica, sono insufficienti per gli spostamenti che faccio (pochi, ma ogni tanto mi capita di dovermi spostare a più di 60 chilometri dal Maniero Digitale e di non poter aspettare ore di ricarica per tornare a casa): dovrei investire in un'auto elettrica come seconda auto e tenerne una a combustione interna per i viaggi lunghi, e questo sarebbe troppo costoso e scomodo (secondo posto auto, seconda immatricolazione, eccetera).

Un'auto elettrica con 320 km di autonomia coprirebbe praticamente tutti i miei spostamenti. L'unica che offriva questo genere di autonomia finora, che io sappia, era la Tesla, che è una meraviglia (l'ho provata ed è stato amore a prima vista, sia pure con i piedi per terra) ma è decisamente al di fuori della portata del mio portafogli. Tesla ha annunciato un modello meno costoso, denominato Model 3, che dovrebbe essere presentato a marzo 2016 ed entrare in produzione nel 2017 con prezzi e prestazioni come quelle della Bolt, ma nessuno l'ha ancora visto.

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L'alternativa sarebbe un'auto ibrida: qualcosa che consenta di viaggiare principalmente con trazione elettrica, ricaricata la notte a casa, per gli spostamenti ordinari ma che abbia un motore a combustione interna per i viaggi lunghi occasionali, come la BMW i3 con Range Extender, la Chevrolet Volt/Opel Ampera o la Mitsubishi Outlander PHEV (tralascio volutamente auto come la Prius, che hanno un'autonomia elettrica ridicolmente bassa). Ma la tecnologia ibrida significa abbinare le complessità del motore tradizionale con quelle della trazione elettrica, e i sistemi complessi richiedono manutenzione assidua e sono più fragili, mentre il bello della trazione elettrica è che è semplice e fa a meno di cambio, pompe, valvole, pistoni, cilindri e impianto di lubrificazione (e quello che non c'è non si può rompere). Inoltre con un'ibrida hai la zavorra delle batterie quando vai a benzina e hai la zavorra del motore a benzina quando vai a batteria.

Faccio un altro inciso e prevengo subito le solite considerazioni immobiliste sulle auto elettriche:
  • certo, anche un'auto elettrica inquina quando la fabbrichi: e un'auto a benzina/diesel no? E se l'elettrica mi dura più di una a benzina/diesel perché è più semplice e quindi ne fabbrico di meno?;
  • certo, anche un'auto elettrica inquina se la ricarichi usando energia elettrica da fonti inquinanti: ma l'inquinamento è a punto singolo, in centrale, più gestibile che sparso su centomila tubi di scappamento, ed è lontano dai nasi dei bambini portati a passeggio in città; inoltre se ho un'auto elettrica sono pronto per quando la rete elettrica diventerà meno inquinante, come sta già avvenendo, o sarà basata su fonti energetiche pulite (se non ci sono già dove abito), mentre se ho un'auto a benzina/diesel continuerò imperterrito a inquinare;
  • certo, se tutti avessimo auto elettriche dovremmo costruire nuove centrali: ma potremmo farlo con i trilioni che non spenderemmo più in guerre per il petrolio e con quelli che non spenderemmo per curare le malattie da inquinamento dovute a estrazione, trasporto, raffinazione del petrolio;
  • certo, c'è sempre quello che dice "ma io devo fare 600 km al giorno, con l'auto elettrica è impossibile": ma è un'eccezione, e se qualcuno deve davvero fare così tanta strada tutti i giorni in auto, forse dovrebbe riconsiderare il proprio stile di vita e di lavoro;
  • certo, si potrebbe aspettare che la tecnologia migliori ancora; ma l'ottimo è nemico del buono, e in qualche modo il mercato va avviato (esempio: i telefonini erano inizialmente enormi e costosi, ma poi la loro diffusione ha fatto crollare i prezzi e migliorare la tecnologia, mica abbiamo aspettato che fossero perfetti, piccini ed economici);
  • certo, si può argomentare che a lungo termine anche l'auto elettrica non è sostenibile: ma scusate, vi sembra che il sistema attuale invece lo sia?

La Bolt sembra decisamente interessante: resta per ora la questione dei tempi di ricarica. Secondo il sito ufficiale una ricarica completa (con il caricatore domestico da 240 volt a 32 ampere) richiede ben nove ore, mentre secondo Yahoo Tech ne servono soltanto due e alla colonnina in corrente continua ne basta una e mezza ("According to Chevy, the Bolt can charge from empty on a standard 120-volt outlet in 36 hours. With a 240-volt outlet (the same kind you'd plug a washer or drier into), the Bolt will charge from empty in just two hours. And if you use DC fast charging, you can charge the car in an hour and a half."). A parte la discrepanza enorme sui tempi di ricarica completa, si tratta in ogni caso di una situazione accettabile per l'uso da pendolari ma piuttosto punitivo per i viaggi lunghi rispetto alle auto a combustione interna e anche rispetto alle attuali Tesla (che presso i Supercharger hanno ricarica piena in un'ora, quindi non molto meno della Bolt, ma in compenso con quella ricarica fanno circa 500 chilometri).

Quello che è certo è che il mercato delle auto elettriche di largo consumo si sta aprendo e l'industria dell'auto sta cambiando con una velocità davvero sorprendente: nel giro di pochi anni siamo già arrivati all'auto elettrica per il consumatore medio, proposta da una grandissima casa automobilistica (la Chevrolet, santo cielo, che non ha mai brillato per inventiva e ricerca estrema).

C'è, secondo me, una speranza concreta che i nostri figli vivano in città meno rumorose e congestionate e respirino aria meno inquinata. E questo succede grazie al progresso tecnico e alla fatica di scienziati e ingegneri, non grazie alle catene di Sant'Antonio inoltrate via Facebook dagli attivisti in pantofole. Fonti: Wired, Jalopnik, Electrek, Ars Technica.

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 40)

{LUXYIANO}
E il cambio batterie ? Oltre al fattore economico, quanto inquina come produzione delle stesse e rifiuti ? Ogni quanto si fa ?
16-1-2016 16:30

Ti pare fisicamente possibile un motore che estrae energia esclusivamente dall'acqua, senza altri apporti, quando è noto che l'acqua è uno dei composti più stabili e quindi con minore contenuto di energia potenziale? Con cosa dovrebbe reagire l'acqua, e quale sarebbe il prodotto della combustione (?). Leggi tutto
11-1-2016 22:05

Tuttavia si producono molto meno inquinanti con una grande camera di combustione ottimizzata (centrale termoelettrica) che con n-mila piccoli motori termici a pistoni. Anche considerando le perdite di trasmissione sugli elettrodotti, l'efficienza del sistema centralizzato rimane maggiore. Leggi tutto
11-1-2016 22:02

Visto cosa intendi, non mi pare che risolverebbe il problema del costo iniziale. Per di più le strade diventerebbero come le ferrovie dove i veicoli vanno cadenzati ad una certa distanza minima. Leggi tutto
11-1-2016 21:57

E quindi!?? Le auto elettriche hanno già un ottimo motore: poco peso, tanti cavalli, rendimento vicino al 100% e durata stimata di 1'000'000 di km. Il problema sono le batterie. Leggi tutto
11-1-2016 20:16

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