Antibufala: le celebrità muoiono a gruppi di tre



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-01-2016]

severus snape alan rickman

La scomparsa nel giro di pochi giorni di David Bowie e Alan Rickman ha riproposto una delle dicerie più menagramo: quella secondo la quale le persone famose muoiono a gruppi, specificamente a gruppi di tre. C'è sempre qualcuno che lo fa notare, e una volta che l'ha fatto è quasi impossibile fare a meno di notare che è vero. O meglio, sembra vero.

Visto che sembra poco plausibile che le celebrità si mettano d'accordo su quando morire o muoiano per così dire per simpatia o solidarietà, cosa c'è dietro questo fenomeno? Per capirlo bisogna partire dai fatti, come ha fatto qualche tempo fa il New York Times andando pazientemente a compilare le date di decesso delle persone famose nell'arco di quasi venticinque anni, dal 1990 al 2014.

In quel periodo sono morte 449 celebrità e 75 di queste sono morte a distanza di tre giorni l'una dall'altra: una terna di decessi nel giro di cinque giorni è avvenuta soltanto sette volte, che è grosso modo quello che prevede il caso.

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Il fenomeno dunque non ha una base reale, però noi lo percepiamo lo stesso, perché tendiamo a ricordare le coincidenze che ci colpiscono emotivamente (come appunto la scomparsa di una persona famosa) e a dimenticare le non coincidenze. In questo caso specifico contano molto anche i criteri di selezione: per esempio, quanti giorni possono passare al massimo fra un lutto e l'altro di una terna? Tre? Cinque? Sette?

david bowie labyrinth

E chi decide se una persona è celebre o no? Per esempio, René Angelil, morto a 73 anni il 14 gennaio, era una celebrità? Se il nome non vi è familiare, era il marito di Celine Dion. Il New York Times aveva usato come criterio la lunghezza del necrologio pubblicato dal giornale: chi veniva ricordato con più di 2000 parole era considerato celebre. Ma è chiaramente un criterio arbitrario, che per esempio ha escluso Amy Winehouse.

Il fenomeno, insomma, lo creiamo noi, selezionando inconsciamente i dati e adattando i criteri in modo che i dati diano il risultato voluto; probabilmente è un modo per dare un valore magico, consolatorio, alla scomparsa di persone che hanno avuto un ruolo importante nella vita di molti. Ricordiamocelo la prossima volta che qualcuno tira fuori la storia delle terne di lutti celebri.

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (4)

Il bisogno dell'uomo di trovare cabale e correlazioni in ogni cosa - ed in particolar modo nella morte - è sempre esistito, oggi nel mondo di internet e della comunicazione globale ha solo maggiori possibilità di esprimersi e di trovare proseliti... :roll:
23-1-2016 18:09

@ Benny Corretto, ma occorre specificare che entrano a Trento tutti e trentatre trotterellando :lol:
20-1-2016 22:47

Magari gli Eagles non saranno stati il tuo gruppo preferito, ma ridere della morte del loro cantante mi pare troppo... o forse ridevi perché hai sbufalato la bufala? Un altro fatto interessante è che i trentini entrano a Trento a gruppi di trentatre.
20-1-2016 17:41

{darix360}
si infatti non e una bufala oggi e morto il cantante degli eagles. ahahhahaha
19-1-2016 13:30

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