IL TEST DI ZEUS - Abbiamo provato la versione Professional Individual.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-11-2016]
Dragon presenta la nuova versione del suo software di punta, noto in precedenza come Dragon Naturally Speaking: in questa edizione semplifica il suo nome in Dragon 14.
Abbiamo provato la versione Professional Individual, prevedendo che abbini le migliori prestazioni con le esigenze più comuni e diffuse, quelle di chi utilizza questo software per uso personale, ancorché ai massimi livelli di efficienza. Ricordiamo infatti che esiste una versione parallela, più costosa, che consente di gestire parallelamente profili in forma condivisa.
Detto questo è opportuno fare alcune precisazioni, ricorrendo anche a fatti accaduti durante l'evoluzione del prodotto. Dragon è ormai l'unico software di ricognizione vocale di un certo livello esistente sul mercato. Perfino Microsoft 10, in alcune sue versioni, ha tentato la strada del riconoscimento vocale (speech recognition) ma certo non raggiunge quella di questo prodotto, neppure nella sua versione di base.
Fino a qualche anno fa Dragon aveva tre temibili concorrenti: il software di Philips, molto articolato, ma vissuto solo lo spazio di un'edizione, e Via Voice di IBM, che entrò a far parte del mondo Dragon quando Big Blue decise di abbandonarlo. Anche quest'ultimo di recente è completamente sparito dal mercato.
Occorre ricordare che oggi, almeno a livello individuale, Dragon viene offerto in tre versioni, differenziate per prestazioni ma, ed è la cosa più importante, tutte e tre dotate dello stesso motore di riconoscimento.
Passiamo alla prova del prodotto, nella presunzione che chi legge questa abbia già una conoscenza di base del mondo della speech recognition e di Dragon in generale. Dragon viene offerto in box (che comprende anche una cuffia con microfono, diversa per le differenti versioni e customizzata) oppure attraverso il download. Chi decidesse di adottare questa seconda opzione dovrà disporre di una linea veloce oppure di molta pazienza, considerando che il pacchetto si aggira intorno ai 4 GByte.
L'installazione avviene secondo la consueta procedura: anche qui non è delle più veloci. Successivamente l'utente passerà attraverso il riconoscimento della voce la fase di training, che avviene, al solito, tramite la lettura di un brano per qualche minuto. Da un paio di edizioni, Dragon permette di riconoscere anche il dettato senza la fase di personalizzazione; ma i risultati non sono paragonabili, in termini di qualità. Ricordiamo poi che l'ambiente può essere fortemente personalizzato scegliendo tecniche e modalità per utilizzare comandi, riconoscere frasi, "leggere" documenti già presenti (in pressoché qualunque formato siano, dal semplice testo fino ai più complessi Docx): il tutto allo scopo di creare un dizionario voce-parola personale o dedicato a specifici ambienti professionali.
Niente di particolarmente nuovo, in questa fase. Anche la barra principale di Dragon è rimasta la stessa, da quella ampia sul desktop fino alla possibilità di azzerarla nella barra comandi. La stessa barra si incarica di avvisare se l'ottimizzazione del complesso voce + tecnica di dettatura + stile di scrittura sia continuamente aggiornato.
La sola cosa che vogliamo evidenziare, prima di raccontare della più efficienti e nuove funzioni, è che il software è molto sensibile all'efficienza e alla potenza dell'hardware e alla disponibilità di Ram. La prova è stata effettuata su una macchina dotata di Windows 10 a 64 bit, un processore Amd FX 8150 8 Core, 8 GByte di Ram, anche se Nuance assicura che il prodotto funziona anche su macchine di prestazioni inferiori.
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Cosa c'è di nuovo, anzi, di migliorato
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