La Corte di Giustizia UE dà il via libera al prestito bibliotecario dei libri elettronici, ma con una precisa limitazione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-11-2016]
Per una biblioteca, non ci deve essere alcuna differenza tra il prestito di un libro tradizionale e il prestito di un e-book.
A dirimere una volta per tutte la questione è stata la Corte di Giustizia dell'Unione Europea in una recente sentenza, la quale stabilisce chiaramente che il prestito di e-book è possibile, seppure «a determinate condizioni».
«Nella sua sentenza odierna, la Corte rileva, innanzitutto, che non sussiste alcun motivo determinante che consenta di escludere, in qualsiasi caso, il prestito di copie digitali e di oggetti intangibili» scrive la Corte.
Tuttavia, dato che il prestito deve avvenire alle stesse condizioni applicate ai libri di carta, una biblioteca in possesso di una sola copia digitale di un libro può prestare detta copia a una sola persona per volta. Se volesse prestare l'e-book a più di una persona contemporaneamente, dovrebbe acquistare più copie.
La Corte ha in questo caso sposato la tesi dell'Associazione delle Biblioteche Pubbliche dei Paesi Bassi, che propugnava proprio l'idea riassunta nello slogan «una copia, un utente».
Come il libro sta sullo scaffale, così l'e-book sta nel server della biblioteca. Quando il libro viene prestato, esso non è più presente sullo scaffale, e pertanto nessun altro può prenderlo in prestito fino a che non viene restituito, a meno che la biblioteca non ne possieda altre copie.
Allo stesso modo, quando un e-book viene prestato nessun altro utente deve poter essere in grado di chiederlo in prestito fino a che esso non viene restituito, a meno che la biblioteca non ne possieda altre copie.
È una limitazione un po' bislacca: la comodità del prestito di libri elettronici starebbe proprio nella possibilità di avere un unico libro da poter prestare a più utenti.
Ciò però va contro gli interessi dei detentori dei diritti: assoldato il fatto che l'e-book posseduto dalla biblioteca deve essere stato legalmente acquistato, e non scaricato illegalmente, deve essere anche posseduto in tante copie quante sono quelle che si desidera prestare in contemporanea, in modo che per ciascuna vengano corrisposti i relativi diritti.
Non tutti condividono le idee dell'Associazione olandese. Nel Regno Unito Stephen Lotinga, CEO dell'Associazione degli Editori, ritiene invece che per gli e-book si debba adottare un modello che rispetti ed evidenzi le caratteristiche del mezzo elettronico.
«Dal nostro punto di vista c'è una differenza fondamentale tra i libri stampati e gli e-book: le copie digitali possono essere copiate da e prestate a un numero illimitato di lettori» afferma Lotinga.
«Sebbene sia importante» - continua Lotinga - «che le biblioteche siano in grado di sostenere il proprio sviluppo e che gli autori vengano ricompensati in maniera equa per i prestiti pubblici, ciò non può avvenire a scapito di un mercato digitale in piena efficienza».
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