Tre pensieri post smau

Ieri sera SMAU 2000 ha chiuso i battenti e ha lasciato tutti, visitatori, espositori e noi che dovremmo raccontarvio com'è andata, frastornati. Stanchi e confusi. La mega sbornia tecnologica che ogni anno ci da appuntamento a Milano è passata. Oggi, dopo il riposo, è il momento della riflessione e in questo spazio voglio proprio fare un punto della situazione.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-10-2000]

Le riflessioni di Profste

Quelli che segurianno li chiamerei pensieri in libertà. Cosa che unita alle paure da dominio della tecnologia può rassicurarci. Il pensiero, almeno quello resterà libero. In particolare tre sono le cose che più mi hanno colpito.

Iniziamo con la prima riflessione in merito. La preoccupazione sulla nostra libertà non è cosa da poco, se pensiamo che di pari passo con la diffusione della tecnolgia cresceranno i modi per essere controllati e controllabili con conseguente, inevitabile perdita della libertà.

Non a caso uno dei grossi limiti alla diffusione di Internet e all'esplosione dell'e-commerce nel nostro paese è proprio la preoccupazione da violazione della privacy. Anche se dotati di una legge in merito che "dovrebbe" tutelarci e che comunque ci garantisce una maggior protezione anche solo ripetto a ciò che accade negli USA. Questo però sembra non preoccupare gli addetti ai lavori che sembrano trascurare, pericolosamente, il problema. Continuano a far finta di nulla e a comportarsi come se tutti noi non aspettassimo altro che regalare loro i nostri dati in cambio di qualche gadget o servizio, spesso (sempre?) inutili.

Una seconda riflessione nasce al di fuori dello SMAU, ovvero nelle sue immediate vicinanze. Infatti, una delle cose che più mi colpisce, avviene ogni anno del resto, accade al di fuori della fiera. All'uscita del metrò e prima dei cancelli. I ragazzi e ragazze che iniziano a riempirti di volantini, giornali e materiale promozionale di ogni genere. Quest'anno c'era una importante novità che molti di voi avranno sicuramente notato.

Ciaoweb il portale del gruppo Fiat, nel tentativo di portare i "giovani" a visitare il proprio sito, offriva dei Free-Drink agli stessi. Drink da consumare nei locali più "in" della città durante le serate coicidenti con la fiera.

Ora, a parte la riflessione in merito all'opportunità di regalare drink ai giovani, laddove poi si predica agli stessi di non bere, non fare questo e quello e così via. Ci si domanda cosa stia passando per la testa dei "creativi" che cercano, con iniziative quantomento discutibili, di "spingere" la gente a visitare questo o quel sito con omaggi poco opportuni. Di certo l'ufficio creativi di Ciaoweb non è in contatto con quello delle pubbliche relazioni.

A parte questo il segnale è chiaro si pensa che l'importante non siano i contenuti, ma la pubblicità. Provare per credere, il sito di Ciaoweb è a vostra disposizione per verificare di persona le mie parole.

E' passato quasi un anno dalla mia denuncia della situazione Internet in Italia, ma poco è cambiato. Jumpy ad esempio punta soprattutto al "Grande Fratello" per far crescere la propria comunità: se non ti iscrivi non vedi le web-cam. Gli esempi potrebbero continuare, ma andrei fuori tema. Tornando allo SMAU la telefonia, vera passione degli italiani l'ha fatta da padrone e la sua integrazione col web è sempre più forte, almeno nelle promesse dei gestori. Questo ci porta alla terza riflessione. Già promesse... che dire di Blu infatti?

Dai microfoni di SMAU-TV gli splendidi e pettinatissimi "manager" e uomini immagine presenti nello stand Blu ci facevano sapere di essere la "prima compagnia di telefonia mobile del futuro". La prima che affrontava la telefonia come un mercato in divenire e un qualcosa che offriva non solo servizi voce, ma tutto ciò che la tua vita poteva chiedere al futuro.

Non era vero. Ieri Blu è uscita dalla gara UMTS, rinunciando al futuro che prima ci aveva promesso e mettendo in discussione la sua stessa sopravvivenza: in tempi di UMTS (a partire dal 2002) avere solo il GSM sarà come se oggi si potesse disporre solo del TACS. Il danno per il gruppo Benetton e soci è minimo, per loro la telefonia non era il "core" Business, ossia il principale modo di fare soldi. Noi di tutta questa vicenda soffriremo un po' di più. Come?

In primo luogo per chi aveva creduto nelle possibilità del neonato della telefonia mobile, i pochi clienti Blu si setiranno quantomeno traditi. Gli si promette il futuro e poi si rinuncia a quello che è il vero e reale futuro della telefonia mobile: l'UMTS. In secondo luogo tutti noi subiremo quasi certamente maggiori tasse che deriveranno dalla manovra correttiva che il governo si troverà costretto a fare per riparare al mancato introito derivante dalla gara UMTS.

Questa è forse la cosa che deve far pensare di più sulla via italiana alla tecnologia e alle peculiarità e stranezze che solo il nostro paese sa, da sempre, inventare.

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