Cittadino consapevole? Dieci punti per aiutare a formarlo



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-05-2017]

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Ancora una volta, il Forum PA sta per portare all'attenzione di tutti il rapporto tra pubblica amministrazione cittadini, anche e soprattutto in relazione alle nuove tecnologie. Dal 23 al 25 maggio a Roma si discute di come rendere più efficace e produttivo questo rapporto, a fronte di condizioni economiche e organizzative in continua evoluzione.

Ma come possono gli enti locali rispondere alle necessità dei cittadini oggi, nel ventunesimo secolo? Si sa, i bilanci sono ormai ridotti all'osso, e le richieste dei cittadini si fanno sempre più ricche e articolate. In questo caso, la tecnologia può aiutare, soprattutto se abbinata a un pizzico di creatività digitale.

Un punto fermo per gli enti locali è quello di cercare di operare in modo più efficiente, per garantire un utilizzo più efficace delle proprie risorse limitate. Per fare questo, due devono essere le domande da porsi in partenza: che cosa si aspettano i cittadini? E come possono rispondere a queste richieste le autorità locali?

Il passaggio costante di competenze dalle realtà centrali a quelle locali significa che le persone hanno sempre più voce in capitolo, e che l'operato delle singole comunità dovrebbe essere legato a doppio filo con quello degli enti locali, aiutandoli ad innovare anche in momenti di crisi economica, e ad ottenere risparmi sul campo.

Come poter coinvolgere in concreto i cittadini in modo da innestare un vero e proprio circolo virtuoso? Sandro Profeti, Marketing & Communication Manager di Unify, mette in evidenza dieci punti chiave che ogni amministrazione dovrebbe considerare per migliorare il suo rapporto con i singoli utenti:

1. Aprire un dialogo con le persone locali

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Questo permetterà di comprendere meglio le esigenze e di dar loro voce sul modo in cui i servizi locali vengono gestiti. E' consentirà agli enti locali di migliorare i servizi e ridurre i costi. Inoltre, coinvolgere i residenti è uno strumento importante per rafforzare la democrazia.

2. Dare ai cittadini un senso di appartenenza sui processi decisionali locali

I rappresentanti locali dovrebbero creare un network con la loro comunità di riferimento. In questo modo, potranno promuovere gli interessi locali in modo migliore, parlando propriamente in nome e per conto dei cittadini. In molti già lo fanno, usando i social media per restare in contatto con le persone e rimanere aggiornati su quello che succede nel territorio.

3. Responsabilizzare le persone facendo circolare le informazioni

Far circolare le informazioni è un aspetto fondamentale, perché consente alle persone che si trovano sul territorio di sapere cosa sta succedendo e di conseguenza di formare un'opinione informata.

4. Trovare nuovi canali di comunicazione che permettano loro di sentirsi connessi

La rivoluzione delle tecnologie ha reso disponibili numerosi nuovi canali di comunicazione, utilizzabili sia a livello privato che professionale. È importante comprendere quali sono gli strumenti usati sul territorio, per cercare di andare incontro ai cittadini.

Ti invitiamo a leggere la pagina successiva di questo articolo:
Aiutare i cittadini ad aiutarsi da soli

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Commenti all'articolo (2)

Francamente mi sembra un decalogo di proposte piuttosto ovvie e di elevato buon senso, il fatto che ci sia bisogno di enunciarle presentandole come aspetti innovativi dimostra quanto indietro siano le nostre PA rispetto al mondo che è andato avanti anni luce nei loro confronti. Temo che chi mi ha preceduto nel commento abbia anche... Leggi tutto
8-6-2017 19:13

{verka}
Scusate se sembro pessimista, ma i modelli proposti, assolutamente condivisibili, sono degni delle civiltà nordiche. Da noi mi sembra che siano improponibili nel breve e anche nel medio periodo, vista la nostra cultura. Io cercherei di formare degli esseri umani consapevoli, che poi diventeranno automaticamente cittadini *molto*... Leggi tutto
23-5-2017 19:28

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Uber e i tassisti
L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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