[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-04-2020]
Nell'agosto dell'anno scorso, Apple lanciò la Apple Card, una speciale carta di credito senza numeri che si appoggia ai servizi di Apple Pay ed è strettamente legata all'iPhone.
L'idea deve essere piaciuta molto, tanto che già in ottobre ci fu la prima truffa ai danni di un possessore di Apple Card. E così Google, non potendo lasciare campo libero alla rivale, ha deciso di imitarla.
Annunci ufficiali ancora non ce ne sono ma le indiscrezioni raccolte da TechCrunch affermano che presto debutterà una Google Card fisica, una carta di debito per la quale il gigante di Mountain View avrebbe già stretto accordi con varie banche.
La carta permetterà di fare acquisti nei negozi, online e dallo smartphone; sarà accompagnata da un'app dedicata tramite la quale gli utenti potranno tenere sotto controllo gli acquisti o intervenire bloccando l'account in caso di furto o smarrimento della carta.
Grazie alla Google Card acquisirà immediatamente maggiore utilità il sistema di pagamento Google Pay (utilizzabile anche per trasferire somme di denaro tra privati) che, allo stato attuale, richiede di appoggiarsi a una carta esistente.
Con il debutto della carta, naturalmente, Google si troverà a gestire un fiume di dati ancora maggiore dell'attuale, e in più avrà tra le mani anche il denaro degli utenti: potrà quindi con facilità estrema tracciare profili accuratissimi grazie alle abitudini di spesa e agli acquisti, sia che vengano effettuati sul Web sia che vengano condotti nei negozi.
Questa mossa conferma ulteriormente la tendenza del momento: pare che ogni grande azienda tecnologia sia intenzionata a diventare anche una società finanziaria, settore nel quale certamente non si accontenterà di restare un pesce piccolo. Le carte di credito e di debito potrebbero essere solo il primo passo verso tutta una serie di servizi finanziari, dalle assicurazioni ai prestiti fino ai più "normali" conti correnti.
Tutto ciò, qualora diventi realtà, sarà certamente presentato come una comodità per l'utente, che dovrà fidarsi e consegnare davvero tutto di sé a Google: il prezzo per la praticità rischia di essere la mancanza assoluta di riservatezza.
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