Wind-infostrada: comunicazioni corrette?

Siamo sicuri che le comunicazioni in ordine al numero di account siano corrette? Suggeriamo, a potenziali investitori e sponsor, molta cautela.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-02-2004]

Abbiamo scritto, in un altro articolo, che "l'11 novembre 2003 Libero, Iol, Inwind (tutti e tre parte del gruppo Wind), hanno chiuso gli accessi al servizio di posta gratuito tramite POP a chi non ha una connessione Wind". Sopprimiamo la (comprensibile) stizza: in fondo, sono scelte commerciali. Il management ha scelto di monetizzare il patrimonio di account: se non paghi, sei fuori. Soldi in cambio di bacino pubblicitario.

L'azienda preferisce affrontare l'inevitabile perdita di collegamenti, di potenziali clienti dei servizi a pagamento, di target per le campagne pubblicitarie via mail, per incassare soldi freschi dai pochi rimasti fedeli. Per inciso, una simile tattica rastrella-soldi sembra essere alla base anche dell'i-Mode italiano, esclusiva di Wind.

Tutto bene, dunque, a patto che tutte le parti in gioco siano consapevoli della portata di tali scelte. Traduzione: l'inevitabile maggior afflusso di denaro (le nuove connessioni Wind da parte di chi ha deciso di cedere all'aut-aut), rappresenta solo un lato della medaglia. Il rovescio è l'altrettanto inevitabile abbandono di Libero, Iol, Inwind, da parte di chi ha preferito usufruire degli accessi gratuiti della concorrenza.

Non dispongo di statistiche, ma chiunque di noi può fare una piccola indagine tra i conoscenti. E rendersi conto che sono solo due le categorie di utenti che sicuramente non sono state toccate da questa decisione, e a stento si sono accorti che qualcosa è cambiato: quelli che già pagavano il canone Wind e quelli che, non possedendo un PC personale, utilizzavano solo il servizio di Web email (oggi ancora attivo). Ma la maggior parte degli utenti gratis ha cambiato sponda, recriminando non poco sul disagio dovuto al cambio di indirizzo.

Ora, siamo perfettamente d'accordo che il valore di questi potenziali clienti sia stato molto sopravvalutato in era del boom del Nasdaq. Ma di questa perdita, per quanto piccola, si deve tenere conto, e dare una trasparente informazione.

Di questa trasparenza, nel gruppo Wind, c'è qualche traccia? L'impressione, navigando nell'Olimpo Informatico, è negativa. Alcuni frequentatori hanno cercato di disdire l'account presso il provider. Risposta dell'azienda:

"Gentile Cliente, per procedere alla disattivazione dell'abbonamento è necessario l'invio di un Fax. Le ricordiamo che in caso di mancanza di uno dei requisiti indicati la procedura non sarà portata a termine. La invitiamo ad inserire tutti i dati richiesti".

Il testo integrale della lettera è qui. Se qualcuno ha dimenticato i dati dell'iscrizione, può recuperarli qui. Inutile dire che, viste le difficoltà, ben pochi di quelli che hanno abbandonato l'account, porteranno a termine la disattivazione.

La domanda, direbbe Lubrano, sorge spontanea, e se la pone gateo: "siccome il servizio non me lo danno più, perché mai devono vantarsi di avermi ancora come cliente?"

Qualcuno ha obiettato, all'interno dello stesso forum, che una casella email abbandonata tenderà a saturarsi ben presto di spam, diventando inutilizzabile, anche per la stessa azienda che vuole fregiarsi di un numero cospicuo di accounts. Niente di più falso: secondo Rebelia "la sopportazione del provider è decisamente alta, e non vale neanche il discorso che dopo 6 mesi che non lo usi te lo chiudono loro, perchè se ci entra anche una sola spammatina, è come se la mailbox fosse stata usata normalmente. Tra l'altro Libero cancella il materiale arretrato credo dopo un mese o giù di lì".

Gateo aggiunge: "gli indirizzi non muoiono mai; sono andato a controllarne uno di cui mi ero dimenticato e che non veniva usato da un almeno anno e l'ho scoperto vivo e pieno di 'libero informa'". Inoltre, "se anche ignorassi quegli indirizzi, come faccio a sapere se qualche furbacchione scopre la mia password e inizia a mandare cose poco carine a mio nome?"

Insomma, le decisioni commerciali del gruppo Wind hanno creato disorientamento e non pochi disagi tra gli (ex) utenti, per questo ai dirigenti del gruppo Wind rivolgiamo due domande.

Primo: i risparmiatori e gli inserzionisti, quando devono prendere la decisione di acquistare un titolo finanziario o uno spazio pubblicitario del gruppo Wind, sono correttamente informati del fatto che un numero probabilmente enorme di account storici sono stati abbandonati?

Secondo: perché non mettete online sul sito internet un'opzione "cancella account", utilizzabile da tutti gli ex utenti senza tediose lungaggini burocratiche? Magari non è più possibile salvare l'azienda dalla brutta figura, ma almeno si può togliere un pensiero a molti transfughi da Libero e compagnia.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (4)

dragonand
rimozione account Leggi tutto
13-2-2004 01:30

ilcensore
problematiche wind Leggi tutto
11-2-2004 10:46

Michele Bottari
Numero di contatti Leggi tutto
11-2-2004 09:11

Roi
Wind Leggi tutto
11-2-2004 07:30

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