Verso il Tribunale on line

Due i modelli più in voga: quello della negoziazione assistita e quello della negoziazione automatica.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-03-2004]

Cresce la litigiosità nel commercio (elettronico e non) nazionale e internazionale... e i Tribunali si intasano, in Italia come all'estero! E, mentre la durata media dei processi aumenta vertiginosamente, enti ed istituzioni privati si fanno avanti e offrono servizi di risoluzione delle controversie alternativi rispetto alla giurisdizione statale e "reale".

Le iniziative assunte sul campo potrebbero risultare particolarmente gradite agli internauti, poiché consentono di risolvere le liti in modo veloce ed economico, evitando che un'operazione commerciale conclusa nel tempo di un click possa naufragare in pastoie giudiziarie di lunga durata.

Pionieri sul campo gli americani che, già a partire dalla fine degli anni novanta, hanno elaborato una serie di strumenti di risoluzione delle controversie da utilizzare in ambito virtuale. Convenienza e rapidità dei mezzi risultano naturalmente apprezzate e incontrano la filosofia del web, che fa dell'abbattimento delle barriere di tempo e spazio il suo principale credo. Arbitrato, conciliazione, mediazione: sono solo alcune delle possibilità offerte alle parti per orientarsi nel mare magnum della dispute resolution virtuale.

Due i modelli più in voga: quello della negoziazione assistita e quello della negoziazione automatica.

Nel primo caso v'è l'intervento di un terzo neutrale che aiuta le parti in contesa a trovare una soluzione; nel secondo, l'intermediazione di un conciliatore in realtà non sussiste, sostituita da un software che, sollecitando i litiganti a scambiarsi offerte e controfferte, diminuisce il divario tra le posizioni fino a far rientrare le offerte delle parti in un range che risulti di reciproca soddisfazione.

Anche nel nostro Paese, ove il tormento dei tempi biblici della giustizia togata è costato più di una condanna davanti alla Corte di Giustizia, si fanno strada queste forme di giustizia privata, denominate oltreoceano Online Dispute Resolution. Capofila in Italia è la Camera di Commercio di Milano, ente particolarmente attivo nel campo con il servizio di conciliazione Risolvionline.

La conciliazione può essere probabilmente definita come il più flessibile ed informale tra gli strumenti alternativi di giustizia. Appartenente alla prima delle due classi di strumenti sopradescritte, si caratterizza per il fatto che il conciliatore interviene tra le parti coinvolte per aiutarle - attraverso il confronto di ragioni e richieste - a trovare una soluzione che possa rappresentare il giusto contemperamento degli interessi in causa.

Lo strumento dell'ente camerale milanese, attivo dalla fine del 2001, nasce in un primo momento per risolvere le controversie legate al commercio elettronico diretto, alle transazioni elettroniche lato sensu intese, alle aste on line e a problemi di connessione e, da pochi mesi, risulta utilizzato anche per la decisione delle controversie tradizionali. Esso sembra escludere qualsiasi forma di negoziazione diretta tra le parti, prediligendo piuttosto l'incontro in chat room tra le parti ed il terzo conciliatore. In tal modo informalità e velocità della procedura vanno a braccetto.

Il tutto avviene interamente online, dalla richiesta iniziale all'accordo finale. Questi i passaggi fondamentali: la parte che intende promuovere la procedura invia a Risolvionline la domanda di conciliazione online, secondo il modello presente sul sito della camera arbitrale. L'ente, ricevuta la richiesta, invita l'altro contendente a partecipare alla conciliazione; è questa una fase molto delicata in cui l'istituzione è tenuta ad esprimere autorevolezza ed elasticità nel contatto (cfr. Rinaldo Sali Risolvionline della Camera Arbitrale di Milano, di Marco Pierani e Enrico Ruggiero, Giuffré Editore) al fine di evitare che la parte interpellata si trinceri dietro le personali ragioni, respingendo in toto le posizioni del richiedente.

In caso di adesione, viene scelto un conciliatore tra quelli iscritti nell'elenco di Risolvionline, tutti professionisti formati nelle tecniche di conciliazione e - si auspica - anche adusi alle tecniche di comunicazione a distanza, vista e considerata la totale assenza degli aspetti emotivi propri della comunicazione de visu (tono della voce, espressioni eloquenti...). Il professionista scelto avrà naturalmente i requisiti di imparzialità e indipendenza nei confronti degli interessati e della materia del contendere.

Successivamente viene fissata data e ora dell'incontro tra il conciliatore e le parti; l'incontro avviene in un'area riservata del sito internet della Camera Arbitrale, protetta da password, username e codice della conciliazione, forniti dall'ente (la discussione avviene in forma di email scambiate tra le parti).

È il conciliatore a tenere il ritmo degli incontri, fissando le successive "udienze" di conciliazione. L'eventuale accordo raggiunto online si perfeziona con lo scambio off line tra le parti del verbale di conciliazione mutuamente sottoscritto. Quel verbale è un vero e proprio contratto che ha forza di legge tra le parti.

Le tariffe, visualizzate sul sito, sono strettamente legate al valore della controversia ed il pagamento dei servizi di conciliazione è subordinato all'adesione alla proposta di conciliazione ad opera della controparte, e quindi all'effettivo incontro dei litiganti. È bene sottolineare che il conciliatore non riceve mai direttamente dalle parti il compenso per l'attività svolta: in caso contrario si configurerebbe come un vero e proprio attentato alle esigenze primarie di imparzialità e terzietà del professionista innanzi menzionate.

Il servizio che annovera tra i suoi utenti sia italiani che stranieri è in realtà l'unico che si svolge interamente on line, come tiene a precisare la dott.ssa Regazzoni della Camera Arbitrale; infatti, gli altri enti utilizzano per lo più il sistema della conference call, ove è l'apparecchio telefonico il medium dell'incontro.

Possibile fare un bilancio dell'esperienza intrapresa? Diciamo che i dati non sarebbero esattamente rappresentativi della realtà in atto. Fino ad oggi le domande di conciliazione sono state circa 60 e quando v'è stato contatto virtuale dei contendenti in chat room l'accordo è stato raggiunto in più del 50% dei casi. Inoltre, lo strumento può essere implementato, anche con sistemi di comunicazione video e audio, atti a superare l'impasse del carattere virtuale dell'incontro.

Il riscontro è da ritenersi senza dubbio positivo, sol che si consideri che il lancio dell'iniziativa non è stato accompagnato da un battage pubblicitario vero e proprio e che nel nostro paese, purtroppo, si sconta ancora un gap culturale nei confronti degli strumenti conciliativi e dell'uso combinato degli stessi con i mezzi offerti dalla moderna tecnologia. In ogni caso l'evoluzione è a portata di click.

Tuttavia una chiosa critica s'impone poiché si avverte l'obbligo "morale" di riportare anche le voci fuori dal coro (formulando un'obiezione valida in realtà per tutti gli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie). Non c'è chi non veda dietro la spinta all'utilizzo di tali forme di giustizia privata una retorica ben precisa, che è quella del limitare - o peggio ancora impedire - l'accesso alla giustizia vera (quella togata) ad opera della parte più debole...

Autorevoli esponenti di quel "nuovo" ramo del sapere che va sotto il nome di antropologia giuridica pongono l'accento sulla circostanza che dire "mezzi alternativi di soluzione delle controversie" equivale a dire "compromesso", una sorta di grigio indefinito, in cui manca una posizione che si stagli nettamente e prevalga rispetto alle altre....non c'è chi ha torto del tutto o, al contrario, ragione del tutto. Ma questa è tutta un'altra storia...

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (0)


La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
''Chi sbarca in Italia va via per non morire, va via perché c'hanno una guerra, un maremoto... come fai a fermarli? Bisogna creare delle strutture intelligenti, inserirli piano piano a fare delle cose perché sono gente straordinaria. E' un processo di cui non se ne può fare a meno. Arrivano, arrivano a riprendersi un pochino di quello che gli abbiamo tolto in 200 anni''. Chi è?
(Vedi poi la soluzione)
Uno che non considera prioritario lo Ius Soli per dare diritti di cittadinanza ai figli della "gente straordinaria" che arriva in Italia.
Uno che non vuole abolire il reato di clandestinità per non portare il suo partito a percentuali da prefisso telefonico.
Uno che ordina ai suoi parlamentari un voto contrario alla legge che ha abolito in Italia il reato penale di clandestinità.
Uno che ha messo come requisito indispensabile per l'appartenenza al suo partito politico la cittadinanza italiana.
Uno che da normale cittadino diceva pacatamente cose di buon senso ma una volta entrato nei meccanismi del potere è costretto a dire e fare minchiate per tenere insieme milioni di ignoranti e razzisti che toglierebbero il voto a proposte pacate e di buon senso.
Tutti quelli nominati finora.

Mostra i risultati (1503 voti)
Dicembre 2025
Migliaia di aerei A320 a terra. Perché è una buona notizia
Arduino passa a Qualcomm: la comunità hacker esplode di malcontento
Piracy Shield, i provider italiani presentano il conto: 10 milioni di euro l'anno
Il Digital Omnibus è una resa dell'Unione Europea?
Novembre 2025
MediaWorld vende iPad a 15 euro per errore, adesso li vuole tutti indietro
Riscaldano casa con un datacenter in giardino: giù i costi delle bollette
I Baschi Grigi della Cybersicurezza
Telemarketing aggressivo, operativo il filtro che impedisce lo spoofing dei numeri mobili
Cloudflare in tilt. Migliaia di siti irraggiungibili, servizi bloccati in tutto il mondo
E se Internet sparisse?
Windows diventerà un Agentic OS. Microsoft entusiasta, gli utenti temono guai
Database con dati personali di 3,8 milioni di italiani pubblicato nel dark web
I crescenti segni dell'esplosione
WhatsApp apre le porte a Telegram, Signal e altri servizi: inizia l'era delle chat cross-app
Con Gemini Google Maps ti parla davvero: indicazioni vocali, punti di riferimento e AI
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 6 dicembre


web metrics