Sulla scelta di Berlusconi di sacrificare Monti per Buttiglione ha pesato più la volontà di compiacere i monopolisti che la politica interna.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-08-2004]
Mario Monti, professore bocconiano, dal 1994 ha fatto parte, su designazione dapprima del Governo Berlusconi di allora (con il consenso dell'opposizione), poi del Governo D'Alema, della Commissione Europea, il governo della Comunità dove si è occupato delle questioni relative alla libera concorrenza.
In questo ruolo di Garante europeo dell'Antitrust ha detto di no alla "fusione del secolo" tra le americane General Electric e Honeywell, ma ha detto di sì anche al matrimonio tra Compaq e HP, e si è scontrato duramente con Microsoft, che dopo una minuziosa e ampia istruttoria sulla sua posizione dominante, ha condannato a una supermulta miliardaria (in euro) e ha imposto una serie di norme per evitare il consolidamento della posizione monopolista di Microsoft grazie al Windows Media Player, di cui sono in arrivo ancora più aggiornate, versatili e potenti versioni.
La condanna da parte di Monti di Microsoft, molto più dura dell'indulgente trattamento ricevuto da Bill Gates negli Usa, specie dopo la vittoria di Bush che aveva sostenuto, sono oggi oggetto di un ricorso della multinazionale Usa davanti alla Corte di Giustizia dell'Aja ma sono stati già motivo di un forte attrito sulle politiche commerciali tra l'Europa presieduta da Prodi e l'alleato americano.
La vicenda di questo cambio di cavallo da parte del Capo del Governo Silvio Berlusconi ha già sollevato molte polemiche.
Infatti, sembrava che Monti sarebbe stato confermato: lo aveva dichiarato lo stesso Berlusconi affermando che non aveva potuto nominare Monti Ministro dell'Economia proprio perchè il noto economista (uno dei maggiori del nostro Paese, già Rettore e Presidente della Bocconi) preferiva continuare il suo impegno in Europa.
Lo stesso Monti aveva spiegato il suo no ad assumere il dicastero dell'Economia per questo motivo e aveva detto chiaramente (Monti è una persona molto cauta e prudente nelle esternazioni) che il Governo ed il suo Capo era d'accordo a farlo continuare in Europa.
Lo stesso Presidente nuovo, che sostituirà Prodi, della Commissione, il Capo del Governo portoghese Barroso aveva avuto un colloquio con Monti dando per acquisita la sua presenza e collaborazione nella nuova Commissione e anche l'opposizione aveva espresso accordo (cosa rara) con il Governo sulla conferma di Monti mentre non è stata d'accordo con la scelta finale per Buttiglione.
Sembrava che i giochi fossero fatti e, invece, Silvio Berlusconi scrive una lettera a Barroso per designare quale commissario rappresentante dell'Italia il Ministro Buttiglione, il quale ha dichiarato in molte interviste che questo posto gli era stato promesso dallo stesso Berlusconi nel 2001, se non prima, e la stessa nomina sua alle Politiche Comunitarie era stata per prepare e favorire la sua scelta.
Dunque diceva il vero Berlusconi quando prometteva la nomina anni fa a Buttiglione o quando l'ha promessa, più recentemente, a Monti, dandola per scontata al suo stesso collega portoghese Barroso?
Molti commentatori hanno interpretato questo cambiamento improvviso di cavallo da Monti a Buttiglione come una scelta dettata da motivi di politica interna: l'Udc partito partner del Presidente del Consiglio Berlusconi da qualche tempo è fortemente critico con il Premier, fa le bizze, crea problemi con gli altri partners della maggioranza, soprattutto la Lega.
Questa linea critica a Berlusconi, che tende con il tempo a superarlo, è interpretata da Marco Follini, Segretario dell'Udc e quindi Berlusconi ha nominato Buttiglione per dividere questo partito, per togliere consensi a Follini, "comprando" Buttiglione.
Questa interpretazione ha qualche fondamento se non fosse che, a rigore, Buttiglione impegnato a Bruxelles starà lontano per forza dalla politica italiana, non potrà dare fastidio a Follini e aiutare il Cavaliere.
Certo, adesso Buttiglione sarà grato a Berlusconi, ma domani che sostegno gli potrà dare estraneo alla vita di partito come sarà?
A Berlusconi faceva più comodo tenere Buttiglione a Roma dal punto di vista della politica interna e quindi la sua scelta non è dettata da motivi di "bassa cucina" italiana ma da motivazioni di altro tipo.
Monti in questi anni ha disturbato un pò troppo i potenti dell'economia mondiale: Bill Gates per primo e altri, e il Cavaliere si sa che per reddito e frequentazioni appartiene alla ristretta cerchia dei capitalisti più importanti.
La rimozione di Monti perciò era già decisa da tempo, e la sua testa era stata già chiesta non solo dagli Usa, ma anche dai governi tedesco e francese che lo vedevano come il fumo negli occhi, basti ricordare l'ultima multa affibbiata da Monti: quella a France Telecom per gli aiuti ricevuti dallo Stato.
Oltretutto il governo italiano, in odore di sfondamento del tetto del deficit pubblico, ha bisogno di tenersi buoni i governi tedesco e francese e non di mettergli contro un mastino alla Monti.
Tutti o quasi tutti i commentatori hanno voluto vedere l'aspetto interno della scelta pro-Buttiglione, contro Monti, invece il destino di quest'ultimo era già deciso da un pezzo.
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