I Garanti della Privacy dei 25 Paesi Europei giudicano pericolosa la conservazione a tempo indeterminato, da parte degli Isp, dei log relativi al traffico degli utenti. Si tratta della prima questione scottante per il neocommissario europeo Franco Frattini.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-11-2004]
I Garanti per la privacy dei 25 Paesi dell'Unione Europa, cioè tutti i colleghi del Prof. Rodotà, si sono riuniti e hanno assunto un orientamento piuttosto preciso rispetto alla normativa sulla conservazione dei dati di traffico sul Web da parte degli Internet Provider.
Secondo la conferenza europea dei Garanti per la privacy nemmeno l'esigenza di combattere il terrorismo può giustificare l'obbligo della conservazione generalizzata per lunghi periodi dei dati di traffico Internet, nonchè quelli relativi alle comunicazioni telefoniche: questa sarebbe una prassi pericolosa per la libertà e la privacy dei cittadini europei.
Si tratta di un pronunciamento importante, che contraddice le decisioni assunte dopo l'attentato sanguinoso ai treni di Madrid, dalla conferenza dei Primi Ministri dell'Unione e la stessa legislazione italiana, che prevede un obbligo di 36 mesi per la conservazione dei dati da parte dei provider e dei gestori telefonici; tale periodo, su sollecitazione del Garante, era stato ridotto dagli originari 5 anni, su cui il Governo voleva attestarsi.
Si tratta anche di una delle prime "grane" per il neocommissario italiano Franco Frattini, che ricopre proprio l'incarico per la Giustizia e i diritti civili; come Ministro degli Esteri, Frattini aveva partecipato sia alle decisioni del dopo-Madrid che all'emanazione della legge italiana sulla materia. Vedremo dunque come saprà muoversi.
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