Pronti per il pagamento col cellulare

Si moltiplicano gli annunci di sistemi di pagamento via Gsm, ma nessuno riesce a centrare la sostanza dell'innovazione. Il pagamento via cellulare, bidirezionale e democratico è ancora al palo. Ma forse le catene si allentano.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-01-2005]

Abbiamo già parlato delle formidabili prospettive di "democrazia monetaria" che si aprirebbero se prendesse piede un sistema di pagamenti a due direzioni (poter essere pagati è più importante e rivoluzionario rispetto al solo poter pagare), tramite uno strumento diffuso e potente come il telefono cellulare.

Abbiamo evidenziato come gli strumenti attualmente disponibili, Postepay sopra tutti, lamentano problemi di scarsa diffusione, o di assenza del "flusso monetario di ritorno", l'essere o meno biiettivi. In questo senso, il telefono cellulare rappresenta, al fine di effettuare transazioni sul web (ma non solo), una tecnologia interessante: è potente, sicuro e soprattutto diffusissimo. A nostro avviso, ma non solo nostro, è quindi il candidato principe come strumento di e-pagamento e di e-riscossione.

Abbiamo infine discusso delle difficoltà che incontrerebbero le proposte in questo senso: necessità di un soggetto garante (una banca? il provider telefonico?) e, lo ribadiamo, la "poca voglia", da parte di chi detiene le leve del commercio elettronico, di cedere una benchè minima parte del proprio potere.

La possibilità per chiunque di diventare percettore di e-pagamenti potrebbe cambiare gli equilibri economici in maniera veramente diffusa ed equa, e questo non sembra piacere agli inquilini dei piani alti della nostra economia, come non piace sicuramente a chi detiene il controllo della produzione e della diffusione dei "Prodotti dell'ingegno" che si troverebbero di punto in bianco inutili, tagliati fuori dalla gestione e dal controllo di un bacino sterminato di risorse.

A leggere gli organi di informazione, come la Repubblica.it in questo pezzo, pare di essere ad un passo dalla soluzione. È di questi giorni la notizia che la nipponica NTT DoCoMo ha venduto oltre un milione di cellulari contenenti chip predisposti per i pagamenti. In più di 13 mila negozi del sol levante ci sono lettori per cellulari dal funzionamento simile a quelli per le carte di credito. In quella lontana terra, già si paga via sms anche il parcheggio dell'auto.

Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica: nessuno parla di flusso di pagamenti bi-direzionale. A ben vedere, anche il cellulare, o meglio la tecnologia gsm che rappresenta, c'entra ben poco. Per il pagamento, non si utilizza il credito del cellulare, come auspicato molto tempo fa, ma la carta di credito nel chip inserito all'interno del telefono. Si può pagare solo utilizzando una tecnologia wireless della Sony per usare la carta di credito a breve distanza.

Vediamo di spiegarci: in negozio, anziché tirare fuori la carta di credito e inserirla nel lettore per pagare, si può digitare un numero al telefonino e si conclude la transazione. In pratica, l'unico vantaggio rispetto alla carta di credito tradizionale sarebbe quello di non rovinare la banda magnetica.

Inoltre, la possibilità di tale transazione è subordinata al tipo di cellulare, che dovrà essere abilitato ad ospitare la carta di credito, ed alla presenza in negozio del dispositivo che parla col cellulare. Come vedete, è difficile definire questa innovazione senza usare espressioni colorite e volgari.

Ma, nel pezzo già citato, leggiamo anche: "Negli Stati Uniti da oltre un anno produttori di telefonini e aziende informatiche sono al lavoro per sviluppare una tecnologia di pagamento attraverso cellulari che garantisca anche affidabilità e sicurezza." Non facciamoci dunque trascinare dallo sconforto ed attendiamo la probabile prossima proposta. Avanti un altro.

(Ringraziamo Nicola Grossi per i preziosi chiarimenti)

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Commenti all'articolo (1)

Grubs
Colpa dei gestori Italiani Leggi tutto
12-1-2005 14:17

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