Pubblicato dall'Eurostat il rapporto che pone l'Italia nelle ultime posizioni per la diffusione di internet.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-05-2005]
Italiani popolo di eroi e santi... ma non più di navigatori. Questo è in pratica ciò che è emerso dallo studio dell'Eurostat sulla diffusione di Internet nei paesi europei: l'Italia si piazza nelle ultime posizioni della graduatoria davanti a Grecia, Polonia, Portogallo e Turchia ma dietro a paesi come Estonia, Danimarca e Slovenia. Secondo l'Eurostat solo 31 italiani su 100 usano Internet mentre, tanto per fare un esempio, l'82% degli islandesi utilizzano abitualmente la Rete.
L'indagine, pur essendo priva dei dati di alcuni paesi tra cui la Francia, l'Irlanda e l'Olanda, traccia un quadro molto allarmante per l'Italia: Internet è utilizzata da una piccola minoranza della popolazione. Ciò che è ancora più grave e non può essere rivelato da questa ricerca è l'altissimo tasso di analfabetizzazione informatica: la Rete è considerata una cosa elitaria, esattamente come lo era la scrittura cento anni fa.
Il mondo però va avanti e Internet si sta diffondendo soprattutto in quei paesi che fino a pochi anni fa erano considerati tecnologicamente arretrati. L'Italia nel frattempo è rimasta a guardare: il governo si è preoccupato di riempire le case dei nostri connazionali di decoder per il digitale terrestre, tecnologia ormai obsoleta, invece di dotare ogni famiglia di un accesso a Internet.
Sarebbe stato molto più efficace seguire il modello tracciato da molti paesi tecnologicamente arretrati e giunto alla ribalta grazie al Brasile di Lula, ovvero stabilire la configurazione ideale per le famiglie e far applicare a quella un unico prezzo scontato.
L'unico dato confortante che ci giunge dall'Eurostat è che l'87% delle imprese italiane hanno un accesso a Internet. Ciò significa che le aziende hanno capito l'importanza di avere una finestra sul web: adesso bisogna farlo capire anche alla gente.
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