Un romanzo spassosissimo (e amaro) dedicato alla vita quotidiana di una venditrice telefonica, precaria e a cottimo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-06-2006]
Michela Murgia, laureata in teologia, è una delle milioni di lavoratrici intellettuali italiane, costrette a svolgere un lavoro precario e non qualificato per potere tirare avanti: tanto per cambiare, l'operatrice di call center.
Nell'incipit del suo libro "Il mondo deve sapere", appena uscito per i tipi dell'editrice Isbn, definisce il lavoro al call center "uno di quei lavori disperati che ti vergogni a dire agli amici" e perciò dici loro che ti occupi di promozione pubblicitaria.
Michela ha fatto un romanzo tragicomico, esilarante, caustico e feroce della sua esperienza quotidiana, fino a farci ridere fino alle lacrime e poi a farci pensare. Il mondo del marketing telefonico ha come vittime i clienti e le telefoniste, considerate alle pari in un gioco al massacro: un gioco crudele che ha le sue regole, i suoi riti, la sua "filosofia" di marca americana, fatta di slogan triti e ritriti sull'autostima, sul credere negli obbiettivi, sul vincere chissà che cosa - se non un misero compenso orario, qualche stupido viaggio-vacanza in premio e la possibilità di non perdere nemmeno questo straccio di lavoro, facendosi confermare per un altro periodo a termine.
Per Michela e le sue colleghe di sventura, il lavoro consiste nel trovare degli appuntamenti telefonici per i venditori di "Kirby", una scopa elettronica, concorrente del Folletto; per questo devono far credere alle casalinghe che rispondono che si tratta di una visita in cui un incaricato gli pulirà gratis la casa e poi loro dovranno dare un giudizio, ma non c'è assolutamente da comprare nulla.
Michela distingue così gli appuntamenti che riesce a prendere: "L'appuntanamento: l'appuntamento preso con un uomo single o con un marito dominante, con tattiche di struscio telefonico. L'apperculamento: l'appuntamento preso convincendo la signora che ha vermente vinto una pulizia gratuita. L'appietosamento: l'appuntamento preso utilizzando come motivazione di forza l'argomento del lavoro giovanile. L'appersfinimento: l'appuntamento preso dopo un paio di richiami nei quali la signora ti ha sempre mandato a un poi. L'apperònoncompro: l'appuntamento dove solitamente verrà conclusa una vendita del Kirby, perché la signora ha capito esattamente a cosa sta dicendo di sì ospitandoci in casa. Significa che è interessata, ma deve mettere le mani avanti a causa di pressioni di altro tipo (leggi: marito). Ci sono altri motivi per cui una persona ti dà un appuntamento, per esempio se hai trovato la persona che soffre di allergia da acari e cercava proprio uno strumento mirato per quel tipo di igienizzazione. Ma diciamocelo, sono un caso su mille chiamate. Il resto è fuffa, gente a cui il Kirby non serve più del Folletto, ma questo non sarà un motivo che impedirà loro di acquistarlo comunque".
Fantastico è anche il passaggio relativo al viaggio-premio destinato alle telefoniste che prenderanno più appuntamenti: "Vinco un viaggio in un posto dove non sarei mai voluta andare. Non posso avere il corrispettivo in denaro se decido di declinare. Vado quando me lo dicono loro, mangio quello che hanno deciso loro, dormo dive dicono loro e vado persino a feste decise da loro. Tutto questo in compagnia nientepopodimeno che della mia capotelefonista, l'amabile Hermann."
Sempre Harmann che si occupa dell'aspetto motivazionale delle ragazze del call center: "Ieri mattina Hermann mi ha mandato un Sms alle 8 del mattino: Non sei un lavoratore qualunque, perché non fai un lavoro qualunque. Non sei una persona comune, perché sei una persona di successo. Il tuo successo è già dentro di te! Io ti aiuterò a tirarlo fuori. Buona giornata, Hermann".
Finalmente anche in Italia c'è una letteratura che parla del lavoro della gente comune: era ora.
Scheda
Titolo: Il mondo deve sapere
Sottotitolo: Romanzo tragicomico di una telefonista precaria
Autore: Michela Murgia
Editore: Isbn
Prezzo: 10 euro
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