Anche Tronchetti Provera rischia di passare la mano sotto la pressione delle vicende giudiziarie, in questo caso lo scandalo Sismi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-07-2006]
Roberto Colaninno, nella sua recente autobiografia, ora che è un celebrato rifondatore del "mito della Vespa" e re italiano delle moto, non ha perso l'occasione di gridare al complotto per spiegare come fu costretto, nel cuore dell'estate, alla fine di luglio del 2001, a lasciare il controllo di Telecom Italia.
Il complotto nacque da un'inchiesta della magistratura di Torino che mise sotto accusa Colaninno, con tanto di avvisi di garanzia, per le vicende del concambio Tin.it-Seat, per l'acquisto di Seat dove esisteva un palese conflitto di interessi tra il Colaninno acquirente della Seat, come maggiore azionista e amministratore Telecom Italia, e nel contempo tra i maggiori azionisti Seat e quindi venditore.
Colaninno fu accusato anche di aver fatto pressioni su un noto giudice torinese, sposato con un quadro Telecom Italia, per sapere di più sull'inchiesta, chiamando dall'estero e utilizzando una Sim card straniera (lui il padrone della Telecom), ma per questo il giudice è stato prosciolto da ogni accusa dalla magistratura e dal Csm.
A questo punto era saltato fuori Tronchetti Provera, che non è mai stato generoso con Colaninno (lo giudica, più o meno, un furbetto); una volta insediatosi al vertice di Telecom Italia, aveva promesso di vendere La7 considerata non strategica (avrebbe cambiato idea negli anni successivi), acquistato le Pagine Utili in passivo da Mediaset (operazione poi bocciata dall'Antitrust) e EdilNord di Berlusconi, anch'essa tremendamente in passivo.
Oggi, luglio 2006, siamo di fronte a un nuovo cambio di governo nel senso opposto a quello del 2001; inoltre è scoppiato (ma non sappiamo dove andrà a parare) lo scandalo Sismi, che vede coinvolto il numero due del servizio segreto Marco Mancini, da sempre grande amico ed ex collega di Giuliano Tavaroli, già capo della security di Telecom Italia, molto vicino a Tronchetti, indagato per intercettazioni abusive compiute insieme a Emanuele Cipriani, grande amico dalla giovinezza di Mancini e Tavaroli.
Tronchetti sapeva o non sapeva delle intercettazioni illegali compiute dai tre? Ne era a conoscenza il generale Pollari, capo degli 007 di Tavaroli e Mancini? Il governo Berlusconi, a cominciare da Gianni Letta, sapeva o non sapeva della rete costruita dal Mancini per collaborare con la Cia in modo illegale? Tronchetti sapeva che Gianni Letta sapeva? (ovviamente se questi sapeva). Una storia intricatissima: se apporranno il segreto di Stato non ne sapremo mai più niente, come è stato per Ustica, Piazza Fontana, il delitto Moro...
Intanto torniamo a Tronchetti Provera, oggettivamente in difficoltà per non essere riuscito a reperire risorse vendendo i pneumatici Pirelli e una parte delle azioni Tim in Brasile. Sarà costretto a passare la mano, come accadde per Colaninno? E in favore di chi? Le somiglianze con l'estate 2001 sono molte: vedremo l'autunno.
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