Il Pc da 100 dollari arranca

Smentite le voci di quattro milioni di ordini per il primo lotto. L'India abbandona il progetto "One laptop per child", sbattendo la porta.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-08-2006]

Il portatile da 140 dollari

Luci e ombre per il portatile da cento dollari, del programma One Laptop Per Child. È di questi giorni la notizia secondo cui Brasile, Nigeria, Argentina e Tailandia avrebbero ordinato ciascuno un milione di esemplari.

La fonte è autorevole, si tratta di Khaled Hassounah, responsabile OLPC per Medio Oriente e Africa. Ma, ahinoi, si tratta di una bufala.

La smentita viene direttamente da OLPC, che, tramite un portavoce, dichiara: "Non abbiamo firmato alcun contratto di vendita, ma siamo in trattativa con i paesi menzionati. È nostra intenzione presentare la macchina definitiva, prima di accettare ordini commerciali".

"Le macchine non sono ancora in produzione," continua il portavoce, "sebbene ci siano 500 prototipi di nostre schede madri in circolazione presso gli sviluppatori opensource".

Intanto, l'India si stacca nettamente dai paesi interessati al progetto, definendolo come "pedagogicamente sospetto". Secondo le autorità di Nuova Delhi, un notebook a ciascun alunno potrebbe nuocere al pensare creativo e alle capacità di analisi.

"Il progetto OLPC non è sufficientemente maturo per essere preso seriamente in considerazione, qui e ora", sostiene Sudeep Banerjee, il ministro indiano per l'istruzione.

Secondo Banerjee, l'India preferisce spendere il denaro per nuovi insegnanti e per strumenti convenzionali. Una visione forse un po' miope, per un paese che storicamente punta sull'informatica per il proprio riscatto.

L'unico acquirente sicuro, per il portatile OLPC, sembra essere il governo della Nigeria. Il paese africano ne ha ordinato un milione di pezzi, ma l'organizzazione ha fissato il numero minimo, per andare in produzione, di cinque milioni.

Il programma One Laptop Per Child, ideato dal direttore del MIT Media Lab Nicholas Negroponte, si propone di alfabetizzare i bimbi dei paesi svantaggiati attraverso la donazione, da parte della cooperazione internazionale, di milioni di notebook appositamente prodotti.

Si tratta di un progetto molto ambizioso, perché si propone di far scendere il costo unitario dei PC al di sotto dei 100 dollari (si inizierà comunque con non meno di 130/140 dollari a pezzo).

Zeus News segue da vicino questa iniziativa, che suscita entusiasmi e perplessità. Da un lato c'è molto interesse per un hardware dal volto umano, finalmente robusto e minimale.

Dall'altro, non si capisce fino a che punto l'iniziativa benefica possa essere strumentalizzata in chiave di business per i suoi attori, giganti del calibro di Google, News Corp, AMD, Red Hat, Brightstar e Nortel.

Il fatto che i numerosi concorrenti occupino nicchie rigorosamente separate, non aiuta certo a pensar bene.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 9)

è normale che arranchi: i Pc in Africa ci sono già Leggi tutto
2-8-2006 17:54

il mercato potrebbe rendere obsoleta l'idea Leggi tutto
2-8-2006 14:18

{marcodb}
L'India ha ragione! Leggi tutto
2-8-2006 12:53

Da "4 mln di ordini" a "contatti in corso'' Leggi tutto
2-8-2006 11:22

Il senso del Pc da 100 dollari Leggi tutto
2-8-2006 11:19

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