La fusione dei concorrenti di Telecom Italia è un'operazione da incoraggiare.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-09-2006]
L'Associazione italiana dei provider chiede di nuovo a gran voce lo scorporo della Rete Telecom Italia, con conseguente separazione delle attività commerciali, sul modello inglese. Il rischio è che l'ex monopolista stia rovesciando sulla nuova azienda un sacco di oneri e investimenti che oggi trascura, rispetto alla manutenzione ordinaria della Rete, prima ancora che alla realizzazione dell'Internet2: questo porterebbe a una crescita vertiginosa dei costi dell'accesso, strangolando quegli stessi operatori che la invocano.
Telecom è già fin troppo brava in manovre di esternalizzazione: basta pensare alla vendita al gruppo Cos della famosa Atesia nel 2004, in cui gli ispettori del lavoro hanno verificato una gigantesca evasione dei contributi previdenziali (con l'applicazione del lavoro a progetto anzichè subordinato) proprio negli anni di gestione Telecom; e intanto Atesia dipende per il 70% del suo fatturato da Tim. Un eventuale scorporo, che potrebbe avvenire solo con il consenso di Telecom Italia, sarebbe un'altra operazione furbesca tipo questa, ma molto più in grande vista la centralità e l'importanza della Rete.
Sono invece molto più interessanti le manovre finanziarie e industriali di cui si parla da tempo: l'ipotesi che Wind e H3G mettano in comune la Rete per ottimizzare costi e investimenti, integrando in unica piattaforma di Rete fisso e mobile (come sta facendo Telecom Italia) e l'altra ipotesi di un'alleanza o fusione tra Fastweb e 3: la prima è un'importante società specializzata nella banda larga nei grossi centri urbani, la seconda la società leader della banda larga sul telefonino.
Certo c'è il rischio di un duopolio; ma oggi siamo in pieno monopolio, arrivando a rimpiangere perfino la Sip, perché era un monopolista pubblico che teneva conto di esigenze come qualità, servizio al territorio, socialità. Lo Stato semmai dovrebbe favorire in tutti i modi la nascita di un nuovo gruppo che, proprio per la provenienza diversa dei soci (i cinesi di H3G, gli egiziani di Wind e l'italiano Scaglia di Fastweb) avrebbe una fisionomia più nazionale e rappresenterebbe un ottimo gestore anche nelle classifiche europee.
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