Gli svizzeri di Swisscom, controllata dallo Stato elvetico, pronti a lanciare un'Opa sul provider della fibra ottica.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-03-2007]
Quando Colaninno si impradonì di Telecom Italia alla fine degli anni '90 una delle prede che voleva catturare, nella sua strategia di allargamento all'estero, oltre alla Telecom belga e a quella austriaca (poi comprata e da Tronchetti rivenduta) c'era anche la vicina Swisscom, in cui lo Stato, nel Paese simbolo del capitalismo mondiale, è tuttora proprietario del 58% delle azioni.
Ora le parti si ribaltano: sono gli svizzeri della pubblica Swisscom a voler lanciare, secondo rumor sempre più insistenti, un'Opa di 4 miliardi di euro su Fastweb, la compagnia telefonica e Internet a banda larga, tutta basata sulla fibra ottica, fondata, guidata e posseduta dal tuttora giovane ingegnere novarese (ma con residenza a Londra per ragioni fiscali) Silvio Scaglia.
Gli svizzeri devono allargarsi all'estero costretti dal loro antitrust, che vuole ridurre la loro posizione dominante in patria; questo caso dimostra che il governo maggioritario di Prodi, che prima ha prvatizzato Telecom Italia e poi ha cercato di riprendere, maldestramente, il controllo della sua Rete, si è dimostrato meno efficiente del governo svizzero, eletto con criteri rigidamente proporzionalistici,dove la sinistra è in minoranza ma che non ha preguidizi ideologici sul permanere della presenza pubblica nelle Tlc.
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