Mentre l'Internet nostrano impazza sul "fas et nefas" di Google, il rivale storico segna un punto di una certa rilevanza mediante un accordo con Viacom.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-04-2007]
Da qualche ora è scaricabile sotto licenza copyleft il volume edito da Feltrinelli Luci e ombre di Google con sottotitolo Futuro e passato dell'industria dei metadati; è già polemica anche se, come avverte il comunicato stampa, la versione cartacea è in parte difforme dalla versione digitale.
L'accusa principale si basa comunque su quanto già universalmente noto e ampiamente commentato: una pervasività che è difficile giudicare se e quanto non sia invece pura e semplice invasività circa i dati sensibili degli utilizzatori.
Non è che gli altri motori di ricerca siano da meno, anzi; tuttavia siccome stanno un po' nell'angolo rispetto al gigante di Mountain View, quest'ultimo a volte ci appare un po' antipatico come se si atteggiasse a primo della classe. Salvo poi chiamarlo in soccorso al primo accenno di difficoltà anche se, o proprio perché, a dar retta a uno studio riportato del Corriere della Sera, ben il 70% degli utenti Internet non sa effettuare le ricerche e si perde nel labirinto del cyberspazio.
In quest'ambito Yahoo sembra conquistarsi sempre maggiori spazi, come ha fatto da ultimo stipulando un accordo di partenariato con un big dei media del calibro di Viacom, come dire MTV, Paramount Picture e altri.
Attraverso la sua nuova piattaforma pubblicitaria Panama, Yahoo sponsorizzerà filmati in catalogo su una trentina di siti riferibili a filiali Viacom, in attesa di estenderla ad altri centocinquanta circa ripartiti un po' dappertutto sul globo.
Secondo una voce attribuita a Philippe Daumann, direttore esecutivo di Viacom, "Yahoo ha fatto progressi impressionanti nel suo sistema di marketing online introdotto all'inizio di quest'anno; il rinnovato sistema di gestione dei link sponsorizzati permette agli inserzionisti di indirizzarsi più dettagliatamente alle preferenze degli internauti, contrastando efficacemente la tecnologia Adwords messa in campo da Google".
L'impressione generale che si riporta dal susseguirsi di questo genere di comunicati tuttavia è desolatamente una sola e cioè che tutti quanti mirino soltanto alla disponibilità finanziaria dei possibili acquirenti, presi in un sistema che, invece di indirizzarsi alle loro preferenze, subdolamente ne indirizzi le "preferenze" verso i prodotti meglio visti dagli inserzionisti.
Come dire che i prossimi corsi sull'informatica di base, invece di insegnare a navigare su Internet, dovranno spiegare come starne alla larga o, almeno, ad allacciarsi il salvagente prima di tuffarsi.
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