Telecom Italia passa da Tronchetti Provera all'alleanza tra le banche italiane e il carrier spagnolo Telefonica. Ma il test sul futuro sarà il prossimo dividendo 2008.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-04-2007]
Alla fine Telecom Italia rimarrà in mani italiane o quasi. Un'aggregazione tra un gruppo bancario-assicurativo costituito da Generali, SanPaolo Intesa e Mediobanca rileverà il 60% delle azioni di Tronchetti da Olimpia, pagandogliele 2,82 euro ciascuna (gli stessi soldi che avrebbe pagato At&T).
Benetton dovrebbe rimanere nell'affare ma il nuovo socio industriale straniero che entrerebbe nell'affare sarebbe Telefonica, con il 40% di Olimpia che passerebbe nelle sue mani.
Insomma, tutti felici e contenti? Sembrerebbe proprio così: il governo Prodi salvaguarda la cosidetta italianità di Telecom ma senza ri-statalizzarla e senza usare golden share, ma premendo su Generali, che ha ammesso di essere stata sollecitata dal Tesoro.
Tronchetti -ha fatto la vittima, lamentando di essere espropriato- porta a casa i soldi che voleva, più e non poco delle quotazioni di mercato. Gli americani di At&T gli sono serviti come spauracchio per alzare il prezzo.
Tronchetti dimostra di essere un businessman non abile a risollevare le aziende anzi abile ad affossarle ma scaltro nel fare i propri interessi particolari e privati, fin troppo. Esce di scena con un tesoretto ma la sua immagine personale è sfigurata. Altro che erede dell'Avvocato Agnelli: al massimo, potrà diventare senatore di Forza Italia (se lo vorranno); oltretutto, l'immunità parlamentare gli potrebbe servire per sfuggire alla Magistratura.
E Telecom Italia? Non sappiamo cosa voglia fare veramente Pistorio, che ha in mano la delega alle strategie e che potrebbe dare l'addio all'ex uomo di Tronchetti Carlo Buora: rilanciare la ricerca (bene), licenziare un po' di personale (male), soprattutto, se non dice subito come e in che settori.
La prova del nove sarà il dividendo 2008: dovrà essere bassissimo, anzi quasi inesistente, come ha chiesto il presidente dell'Authority Calabrò, che oggi dispone di nuovi poteri sulla Rete Telecom fino al potere di scorporarla, per dimostrare che banchieri italiani e telefonici spagnoli ci tengono davvero al futuro di Telecom e a sviluppare la rete a banda larga investendoci sopra. Il 2008 sarà l'anno della vera svolta per Telecom, se ci sarà.
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