Telecom scorpori la rete

Alcuni casi molto concreti evidenziano l'opportunità per Telecom Italia di separare gestionalmente la Rete.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-07-2007]

foto di Fulvio Paganardi

Il nuovo presidente di Telecom Italia Pasquale Pistorio cerca di dimostrare ai propri azionisti di essere l'uomo giusto al posto giusto e che non c'è bisogno di sostituirlo, per esempio, con Galateri di Genola.

Per questo, da qualche giorno, svolge un'intensa attività lobbistica: in tutte le molte sedi in cui va a parlare, dalle Università ai Parlamenti di Roma e Bruxelles, tuona contro la possibilità che l'Authority imponga a Telecom Italia la separazione della sua rete, pur continuando a mantenerne la proprietà sul modello inglese.

Secondo il Pistorio lo stesso Parlamento dovrebbe modificare il disegno di legge presentato dal Governo e togliere di mano all'Authority la possibilità stessa dello scorporo.

Vediamo alcuni motivi molto concreti per cui Telecom Italia deve separare la Rete almeno gestionalmente.

In Val Vigezzo, ai confini con la Svizzera, centinaia di clienti sono rimasti senza Adsl per settimane a causa di un guasto. Dopo innumerevoli reclami senza risposta e inevasi, una sera hanno invaso letteralmente la Comunità Montana della Valle, dove si teneva l'assemblea degli amministratori, costringendoli ad assumere una posizione ufficiale.

Non molto lontano dalla Val Vigezzo, sempre in provincia di Verbania, centinaia di aziende, alberghi, case private della zona di Gravellona Toce sono rimasti per quasi due settimane senza telefono nè Adsl a causa di guasti dovuti al maltempo. Nonostante proteste e l'intervento dei Sindaci e della Prefettura la situazione si è normalizzata con grande ritardo e fatica.

A Cerano, comune industriale fra Novara e Milano, una via importante è stata bloccata per quasi due giorni: un palo telefonico marcio e pericolante da mesi è, infine, caduto sulla strada ed è stato rimosso dopo tutto quel tempo a causa della mancanza di tralicci di riserva.

Si sta parlando di zone del Nord ricco, a forte densità umana e di insediamenti industriali, zone tra le prime in cui nei primi decenni del secolo scorso arrivò il telefono e in cui tuttora si produce la maggior parte della ricchezza nazionale, non di zone in via di sviluppo o del profondo sud.

Manca il personale, ormai tutto mandato in mobilità grazie a forti incentivi e a forti pressioni; i budget annuali per la manutenzione delle reti sono già esauriti adesso, a fine giugno. Non c'è controllo sulle imprese cui è affidata integralmente la manutenzione.

Se non ci sarà una vera sterzata gestionale in Telecom Italia Pistorio potrà essere un buon lobbista ma il giudizio negativo su di lui, da parte dell'opinione pubblica e della clientela, è già scontato.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 6)

{zippo}
la realta' Leggi tutto
3-7-2007 18:55

Si faranno gli anticorpi come ce li siamo fatti noi per pesticidi, conservanti e compagnia bella. In definitiva è stato più dannoso il piombo per gli antichi romani che il mercurio per i giapponesi (a parte che ce lo riciclano in buona parte nelle vongole surgelate) Leggi tutto
3-7-2007 10:23

{utente anonimo}
E chi pagherà ?? Leggi tutto
3-7-2007 10:06

{utente anonimo}
l'unico asset che telecom vorrebbe vendere èunarete su doppino di ormai due secoli, che non vale più niente.il wireless permette di offire foinia e internet a costi di installazione molto più bassi.basta un traliccio per provincia..senza i costi di manutenzione di un a rete in frantumi.un'organizzazione modrrna... Leggi tutto
2-7-2007 22:55

eh sì, a Roma (ma credo anche altrove, nelle grosse sedi) c'era persino una sala riunioni dove fermarsi a fare 4 chiacchiere... Leggi tutto
2-7-2007 14:05

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