Mark Shuttleworth risponde punto per punto alle affermazione fatte dal Ceo di Microsoft in Inghilterra pochi giorni or sono.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-10-2007]
In un'intervista a Linux-Watch, Mark Shuttleworth, creatore di Ubuntu e amministratore delegato di Canonical, risponde alle affermazioni fatte da Steve Ballmer qualche giorno fa.
La prima obiezione mossa da Shuttleworth riguarda l'idea di Ballmer secondo la quale l'open source non rispetterebbe la proprietà intellettuale.
"La proprietà intellettuale è qualcosa che la comunità del software libero prende molto, molto seriamente. C'è la percezione che il software libero sia qualcosa che brilla della luce riflessa dell'industria reale o che in qualche modo schivi le leggi sulla proprietà intellettuale".
Shuttleworth affronta poi il tema dell'innovazione: "C'è un'enorme quantità di innovazione nella comunità open source. Oggi la vera proprietà intellettuale è creata dagli sviluppatori open source sparsi nel mondo, anziché dai migliori che si possano assumere e radunare nelle proprie strutture".
Quest'ultima affermazione ricorda le molte critiche rivolte a Microsoft quando questa sostiene che i progetti open source usino parti di codice da lei brevettate: che, cioè, sia in realtà Microsoft a essersi appropriata di tecnologie inventate altrove e le abbia poi inserite nel proprio codice, peraltro non visibile da alcuno se non dagli sviluppatori stessi.
Ad ogni modo, Shuttleworth riporta l'esempio di Firefox, il cui successo ha costretto Internet Explorer, fermo alla versione 6 da lungo tempo, a evolversi nell'attuale versione 7 che dal browser di Mozilla prende molte ispirazioni.
Parlando di proprietà intellettuale, il fondatore di Ubuntu ricorda che "lavorerebbe volentieri con Microsoft per risolvere ogni questione legata alla proprietà intellettuale che possa esserci. Questo richiede che loro [Microsoft, n.d.r.] ci dicano quali siano queste infrazioni". Richiesta espressa più volte e da più parti ma sempre caduta nel vuoto.
Infine, qualche parola sui brevetti: "Il sistema dei brevetti non va bene per nessuno. Non va bene per Microsoft. Non va bene per il piccolo inventore della porta accanto. Non va bene per il Foss (free and open source software). Le compagnie che fanno soldi senza far nulla tranne che detenere brevetti finché qualcuno non crea un programma utile sono il vero problema. Sono questi troll dei brevetti che danneggiano entrambi".
A Redmond presteranno ascolto a questo invito o proseguiranno nella miope politica volta allo scontro, come indicato dal loro amministratore delegato? Il futuro, da questo punto di vista, non sembra roseo.
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