Tempi duri per il peer-to-peer

Nonostante il buonismo del ministro della giustizia tedesco Brigitte Zypries, Bruxelles intende reprimere duramente lo scaricamento illegale dei file.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-01-2008]

p2p

Qualsiasi cosa cosa stia bollendo in pentola, non si preparano certo tempi buoni per quanti verranno sorpresi a scaricare file protetti dal diritto d'autore, e ciò anche se la responsabile dalla giustizia tedesca afferma che le identità non verranno comunicati alle major. Alle major magari no, ma non si comprende come potrebbero essere negati ai magistrati che ne facessero richiesta.

Nè altrove sembrano maturare prospettive migliori, a prescindere dalle moine che Olivenne, autore della ormai celebre "mission", sta facendo al presidente Sarcozy per essere nominato a capo di un'apposita task force per cogliere in castagna, con le buone o con le cattive, i contravventori.

E' quasi certo infatti che anche in sede di Commissione Europea si vada delineando un generale riposizionamento rispetto alle idee meno repressive espresse qualche tempo addietro.

Fatto sta che, nascosti dietro il dito di un "incoraggiamento" al mercato comunitario di musica, film e giochi sull'internet, si nasconde il vero scopo della Commissione, che è quello di impedire definitivamente il download illegale che "scoraggia numerosi fornitori di contenuti dal proporre i loro prodotti sul web".

Secondo il Commissario per l'Informatica e Media Viviane Rending, il settore è stato sinora ostaggio di una regolamentazione frammentaria e contraddittoria tra i membri dell'Unione, poco rispettosa dei consumatori e dei diritti degli autori, rispettivamente per la questione delle copie private e dell'imposizione fiscale.

Inizialmente la Commissione si limiterebbe a delle specifiche "raccomandazioni", per arrivare eventualmente ad una legislazione comunitaria; ma è nota la propensione degli stati membri, e del nostro in particolare, ad allinearsi alle posizioni europee tutte le volte che si tratti di tutelare gli interessi delle multinazionali, mentre il contrario spesso avviene quando beneficiaria potrebbe essere la platea indistinta dei contribuenti.

Ovviamente le grosse imprese non sono così d'accordo su un approccio "morbido" e tramite l'Associazione Europea Industria e Tecnologia (EICTA) hanno fatto sapere che lo ritengono poco significativo, temendo che un'inversione di tendenza non potrà verificarsi prima che siano trascorsi un paio d'anni.

Anche se nei propositi della Commissione c'è l'istituzione di un "codice di buona condotta, cioè una specie di "testo unico dei comportamenti virtuosi" di provider, consumatori e proprietari dei diritti d'autore, la EICTA non è soddisfatta, perché ritiene che il mercato europeo dei prodotti online passerà da 1,8 miliardi di euro del 2005 a ben oltre gli 8 del 2010.

Se bisogna dar credito alle affermazioni del responsabile dell'associazione Mark MacGann, molti proprietari di diritti d'autore temono la vendita sull'internet a causa della pirateria; un'azione più decisa, le licenze di distribuzione sopranazionali e l'interoperabilità del DRM porterebbero invece un notevolissimo beneficio nel settore.

A questo punto solo gli illusi possono immaginare un domani sgombro dai lacci e laccioli del cosiddetto "diritto d'autore", chi impingua le tasche degli aventi diritto e dei loro agenti e rappresentanti dando loro agio di finanziare (del tutto legalmente) campagne elettorali e stage universitari.

Anche se gli stati membri restano autonomi sul piano dell'imposizione fiscale, resta tuttavia la speranza che i vari ministri si ricordino degli eredi degli autori e vadano ad indagare presso SIAE e consorelle l'entità dei diritti riscossi e ne valutino entità e valore in termini di imponibile successoria e non solo in termini reddituali contingenti.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (3)

Secondo voi è possibile che non esista una soluzione che possa mettere fine alla guerra tra copyright e diritto di libera condivisione (sacrosanto secondo me)? vabbè, è la stessa storia del petrolio e delle fonti di energia alternativa: la soluzione c'è ma... ... non si vede!!! scusate lo sfogo :oops:
24-1-2008 19:45

Esattamente...... :evil:
10-1-2008 14:47

benissimo, torneremo a comprare cd dai venditori ambulanti.
9-1-2008 11:55

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
L'Italia e gli italiani sono pronti per il (video)gioco online?
I giocatori sarebbero anche pronti, ma il problema è il digital divide. Senza una connessione broadband il gioco online è una chimera.
In Italia più che in altri paesi ha ampia diffusione la pirateria. Il fatto che buona parte dei giocatori utilizzi prodotti contraffatti limiterà la crescita dell'online gaming.
Barriere linguistiche e ritardi nella diffusione di giochi e tecnologie online ci hanno penalizzato nel passato, ma oggi le possibilità di sviluppo sono rosee.
Non ci sono barriere tecniche, ma solo culturali. Il videogioco è tradizionalmente visto come un prodotto da fruire individualmente o in compagnia di amici.
La comunità di giocatori online italiana non ha nulla da invidiare per qualità e quantità a quelle degli altri paesi.

Mostra i risultati (806 voti)
Aprile 2024
La IA di Microsoft che fa parlare (e cantare) le fotografie
TIM, altre ''rimodulazioni'' in arrivo
L'algoritmo di ricarica che raddoppia la vita utile delle batterie
Hype e Banca Sella, disservizi a profusione
Falla nei NAS D-Link, ma la patch non arriverà mai
La navigazione in incognito non è in incognito
Le tre stimmate della posta elettronica
Amazon abbandona i negozi coi cassieri a distanza
Marzo 2024
Buone azioni e serrature ridicole
Il piano Merlyn, ovvero la liquidazione di Tim
Falla nelle serrature elettroniche, milioni di stanze d'hotel a rischio
L'antenato di ChatGPT in un foglio Excel
La valle inquietante
La crisi di Tim e la divisione sindacale
La fine del mondo, virtuale
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 24 aprile


web metrics