Il successo dei brani liberi da lucchetti digitali spinge anche Sony a proporre brani Drm-free, ma sono troppo pochi e inutilmente complicati da ottenere.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-01-2008]
Quando si associano Sony e Drm nella stessa frase, la maggior parte della gente storce il naso, a meno che non faccia parte del battaglione di avvocati della società.
Sony Bmg è, infatti, strenuo difensore delle politiche di gestione dei diritti digitali, e probabilmente sogna l'abolizione di legislazioni sovversive come quelle che prevedono il fair use.
D'altra parte, la concorrenza si sta invece rendendo conto quanto la presenza di lucchetti digitali faccia male agli affari.
Ora probabilmente alla Sony si sono accorti che, se gente di questo calibro rinuncia al Drm, qualche buon motivo ci deve essere; però l'hanno fatto alla loro maniera, complicando per qualche ignoto motivo la vita all'utente che voglia acquistare brani Sony non protetti, e fornendo una biblioteca "libera" piuttosto misera.
Solo 37, infatti, sono gli album liberati dalle protezioni, ma forse non è questa la cosa più strana, sebbene sia palese il fatto che la concorrenza sia decisamente più fornita (la sola Amazon mette a disposizione quasi tre milioni di brani).
Un affezionato cliente di Sony determinato a scaricare l'album "Blackout" di Britney Spears (uno dei magnifici 37), dovrà innanzitutto dotarsi di un Platinum MusicPass, acquistabile in uno dei 4.500 rivenditori autorizzati presenti sul territorio americano, al prezzo di 12,99 $.
Come per una ricarica telefonica, il volenteroso compratore dovrà rimuovere la striscia argentata e ottenere così un codice segreto, grazie al quale - tornato a casa e postosi davanti al Pc - potrà scaricare l'agognato album in formato Mp3.
Per ora il servizio, attivo dal 15 gennaio, sarà utilizzabile solo dagli Stati Uniti e successivamente verrà esteso al Canada. In Europa, quindi, al momento possiamo soltanto goderci lo spettacolo.
Secondo Sony, questo modello ibrido (prima di poter scaricare occorre passare da un negozio "vero") aumenterà le vendite di musica, sia in formato digitale che distribuita sui media tradizionali.
L'impressione che tale iniziativa dà, invece, è di un goffo tentativo di entrare a far parte dei "buoni", dopo che passate iniziative poco trasparenti a sostegno del Drm hanno messo Sony Bmg decisamente in cattiva luce.
Perché poi il contorto modello partorito da Sony - che non pare aver inteso il significato dell'aggettivo "digitale" - debba avere successo, risollevando addirittura le perennemente in crisi vendite di musica, resta abbastanza misterioso.
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