Il Parlamento Europeo approva la legge sull'intelligenza artificiale

Servirà a promuovere l'innovazione e a garantire il rispetto dei diritti fondamentali.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-03-2024]

ue regolamento intelligenza artificiale
Foto di Christian Lue.

«Garantisce sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali e promuove l'innovazione»: con queste parole il Parlamento Europeo ha annunciato l'approvazione del regolamento sull'intelligenza artificiale, di cui si parla dallo scorso anno.

Il testo completo del documento è disponibile, in formato PDF, sul sito dell'Europarlamento ma, in sintesi, esso dichiaratamente si occupa di «proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di IA ad alto rischio, promuovendo nel contempo l'innovazione e assicurando all'Europa un ruolo guida nel settore».

Nella pratica, ciò si traduce innanzitutto nel divieto di certe applicazioni di Intelligenza Artificiale, quali «i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e l'estrapolazione indiscriminata di immagini facciali», ma anche «i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, i sistemi di credito sociale, le pratiche di polizia predittiva (se basate esclusivamente sulla profilazione o sulla valutazione delle caratteristiche di una persona) e i sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità delle persone».

Il divieto non è però assoluto. Per le forze dell'ordine sono infatti previste delle eccezioni: potranno infatti utilizzare l'identificazione biometrica "in tempo reale" a patto di rispettare «garanzie rigorose, ad esempio se l'uso è limitato nel tempo e nello spazio e previa autorizzazione giudiziaria o amministrativa»; ciò sarà possibile in caso di necessità come per «la ricerca di una persona scomparsa o la prevenzione di un attacco terroristico».

Sempre per quanto riguarda la protezione dei titolari di dati personali, ma anche per tutelare il diritto d'autore, il regolamento prevede «obblighi di trasparenza»; chi sviluppa IA e modelli dovrà inoltre «effettuare valutazioni dei modelli, di valutare e mitigare i rischi sistemici e di riferire in merito agli incidenti», e tutti i contenuti manipolato o artificiali «dovranno essere chiaramente etichettati come tali».

Particolare attenzione è dedicata alle cosiddette «IA ad alto rischio», categoria in cui rientrano «gli usi legati a infrastrutture critiche, istruzione e formazione professionale, occupazione, servizi pubblici e privati di base, alcuni sistemi di contrasto, migrazione e gestione delle frontiere, giustizia e processi democratici (come nel caso di sistemi usati per influenzare le elezioni)».

Anche in questi casi sono previsti obblighi particolari - «essere trasparenti e accurati e garantire la sorveglianza umana» e l'istituzione di canali attraverso i quali i cittadini possano esprimere lamentele.

L'iter del regolamento prevede ora che esso venga verificato da giuristi e linguisti e approvato dal Consiglio dell'Unione Europea; si prevede che sia adottato entro la fine dell'attuale legislatura europea, orma in scadenza.

A quel punto sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della UE; dopo venti giorni entrerà in vigore e in generale inizierà a essere applicato due anni dopo salvo alcune parti che avranno tempi diversi.

Le parti dedicate alle pratiche vietate saranno applicate già sei mesi dopo l'entrata in vigore; i codici di buone pratiche nove mesi dopo; le norme sui sistemi di IA per finalità generali 12 mesi dopo, e gli obblighi per i sistemi ad alto rischio dopo 36 mesi.

Dragos Tudorache, correlatore della commissione per le libertà civili, ha commentato così l'approvazione: «L'UE ha mantenuto la promessa. Abbiamo collegato per sempre al concetto di intelligenza artificiale ai valori fondamentali che costituiscono la base delle nostre società».

«L'intelligenza artificiale» - ha poi continuato Tudorache - «ci spingerà a ripensare il contratto sociale che sta alla base delle nostre democrazie. Insieme ai nostri modelli educativi, ai nostri mercati del lavoro, al modo in cui conduciamo le guerre. La legge sull'IA non è la fine del viaggio, ma piuttosto il punto di partenza per un nuovo modello di governance basato sulla tecnologia. Ora dobbiamo concentrarci per trasformarla da legge sui libri a realtà sul campo».

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Commenti all'articolo (4)

Mi lascia un po l'amaro in bocca che questo regolamento nel preambolo, espliciti che serve per il miglioramento del mercato interno! :shock: Avrei preferito una maggiore enfasi sulle libertà e sulle tutele delle riservatezze delle persone. :evil: il preambolo e particolarmente lungo ed ampolloso nel linguaggio, segno di una... Leggi tutto
22-3-2024 13:47

Mi pare il solito discorso per cui chi ha i mezzi deve poter fare quello che vuole con la scusa dell'innovazione. Poi tutti quanti ci troviamo a dover far fronte ai problemi che emergono, mentre chi ha fatto quello che voleva ne ha tratto (e magari continua a trarne) i benefici Ben venga la norma! Se si dimostrasse inadatta si potrà... Leggi tutto
17-3-2024 20:07

Quindi evviva la totale deregulation? E' questo che intendi donie?
17-3-2024 10:41

{donie}
Un sacco di chiacchiere ideologiche, di buoni propositi, di parole fumosamente politiche in cui si vede bene che la stupidità naturale è il necessario bilanciamento dell'intelligenza artificiale. E mentre l'europa dei burosauri norma, l'America dei creativi produce...
15-3-2024 14:37

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